Si celebra oggi mercoledì 17 aprile l’ottava giornata nazionale della lotta alla trombosi, condizione che determina infarti, ictus ed embolie, che insieme costituiscono la prima causa di morte e di grave invalidità dei Paesi industrializzati.

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La trombosi consiste nella formazione di coaguli (i trombi) che bloccano il passaggio del sangue, privando i vari organi colpiti di ossigeno e nutrimenti. Ogni anno la trombosi provoca in 600mila persone ictus, infarti, embolie e altre malattie cardiovascolari, causando morte o gravi invalidità. Con maggior conoscenza ed educazione, ciò si potrebbe evitare: uno stile di vita sano, infatti, mette al riparo e abbassa il rischio di svilupparle.

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In occasione della giornata nazionale della lotta alla trombosi, ALT - Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle Malattie Cardiovascolari – Onlus lancia un’iniziativa per dire Alt! alle trombosi da fibrillazione atriale, condizione spesso sottovalutata e di cui soffrono oltre 2 milioni di italiani (uno su 12 tra gli over 65) e 6 milioni di europei. Molti di coloro che ne soffrono non hanno una diagnosi ma se ne accorgono in occasione di eventi, come l’ictus, causati proprio da questa malattia silente.

La fibrillazione atriale è un problema globale che moltiplica di 4-5 volte il rischio di ictus; è una aritmia molto frequente, è presente in 4 persone su 1000 nella popolazione generale, e in oltre 3 persone su 100 in chi ha superato i 60 anni. L’incidenza raddoppia per ogni decade di vita dopo i 55 anni.

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«La fibrillazione atriale è una delle aritmie più frequenti nella popolazione anziana poiché è strettamente correlata all’invecchiamento della persona e quindi del suo cuore. Il 12% degli over 80, infatti, soffre di questa patologia che aumenta di 5 volte il rischio di ictus cerebrale - commenta Massimo Zoni Berisso, Vicepresidente AIAC Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione, riunita per il congresso nazionale a Bologna - Programmi di ricerca sistematica della fibrillazione atriale silente (un killer silenzioso) permettono di avviare una terapia anticoagulante precoce nei soggetti a rischio e prevenire l’ictus. Per quanto riguarda la prevenzione della morte improvvisa, una valutazione del profilo di rischio nei soggetti che hanno superato un infarto o affetti da scompenso cardiaco permette di identificare coloro che beneficeranno dell’impianto di un defibrillatore a scopo preventivo».

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Per diffondere la consapevolezza, Alt lancia la campagna ChYP- Check Your Pulse per insegnare a tutti, anche ai giovani e ai bambini, a sentire il ritmo del proprio cuore con un semplice gesto per individuare problemi sul nascere. Lo spot è stato ideato con il contributo di una squadra di giovani aspiranti registi, scenografi e tecnici del suono del CSC- Centro Sperimentale di Cinematografia Lombardia, i giovani percussionisti dell’Orchestra LaVerdi, due scuole milanesi (Istituto Santa Gemma e British School of Milan – Sir James Henderson), e ALT

Oggi, mercoledì 17 aprile, tutti sono chiamati a fare un ChYP - Check your pulse con due dita sul polso per sentire il ritmo del cuore, e un Click, per scattare la foto e postarla ciascuno sui propri canali Facebook e Instagram, usando gli hasthag #alt #chyp #checkyourpulse #atrialfibrillation #giornatanazionaletrombosi #stroke #ictus #heart #rhythm