«AR IRC». È questo il nome della app lanciata per promuovere l’educazione alla rianimazione cardiopolmonare. Il percorso interattivo, disponibile sia per Android sia per iOS, è arricchito di contenuti di apprendimento multimediali per scoprire come effettuare le manovre di disostruzione pediatriche e come realizzare un corretto massaggio cardiaco. I video interattivi - disponibili inquadrando con la fotocamera del proprio dispositivo le immagini delle manovre stampate sui manuali - aiuteranno a capire come comportarsi in caso di emergenza.

«L’app è nata con lo scopo di insegnare al grande pubblico la rianimazione cardiopolmonare e la disostruzione pediatrica, ma in maniera innovativa e con un’esperienza coinvolgente e unica», afferma Andrea Scapigliati, cardioanestesista del policlinico Gemelli di Roma e presidente dell’Italian Resuscitation Council, che ha lanciato lo strumento in occasione del congresso appena tenutosi a Verona.

Arresto cardiaco: il primo soccorso fa la differenza

Ogni anno 400mila persone in Europa (60mila in Italia) muoiono per arresto cardiaco improvviso. Il 70 per cento degli arresti cardiaci, avviene in presenza di altre persone che potrebbero iniziare subito le manovre di rianimazione cardiopolmonare, ma ciò accade soltanto in una quota minima (15 per cento) dei casi. Il motivo è che chi si ritrova accanto a una vittima spesso non è formato, non sa riconoscere un arresto cardiaco o comunque non si sente in grado di intervenire. Eppure, fornendo il proprio contributo nei primi minuti dopo l’arresto, le possibilità di sopravvivenza raddoppiano o triplicano. Motivo per cui aumentare il numero di persone in grado di prestare i soccorsi necessari attraverso un’adeguata sensibilizzazione e formazione permetterebbe di salvare ogni anno migliaia di vite.

Manovre salvavita per i bambini

Stesso discorso valido quando si è di fronte a un bambino colpito da un arresto cardiaco. L’evento è molto meno frequente ed è spesso determinato da altre cause: una malattia, un trauma o più semplicemente l’ostruzione delle vie aree a causa di un residuo alimentare.

La mancata circolazione dell’ossigeno, in tutti questi casi, può compromettere in maniera irrimediabile il funzionamento di organi essenziali per la vita (polmoni, cuore, fegato, cervello). Anche in questo caso, l’immediata esecuzione delle manovre per liberare le vie aree da cibo o corpi estranei - da parte di genitori, insegnanti o anche semplici cittadini - può essere determinante per salvare una vita (in Italia ogni anno circa 40 bambini, perdono la vita per soffocamento causato dall’ostruzione delle vie aree).

Un manifesto per migliorare la risposta all’arresto cardiaco

Nel corso del congresso, gli esperti hanno diffuso un manifesto con dieci proposte per migliorare la risposta all’arresto cardiaco. Si va da una maggiore diffusione di campagne di informazione e sensibilizzazione sulla rianimazione cardiopolmonare all’insegnamento del primo soccorso in tutte le scuole. Cardiologi e anestesisti propongono inoltre che tutti i maturandi e coloro che conseguono la patente di guida acquisiscano l’abilitazione al BLSD (il primo soccorso che prevede eventualmente il ricorso al defibrillatore semiautomatico esterno), la tutela legale per i soccorritori che utilizzano il defibrillatore anche se non abilitati (una legge ad hoc dovrebbe è in attesa di approvazione al Senato), l’istituzione di un registro nazionale degli arresti cardiaci, un censimento dei defibrillatori presenti e l’obbligo di averli nei luoghi affollati (autostazioni, stazioni ferroviarie, aeroporti). La creazione di App in grado di localizzare i soccorritori più vicini, come già avvenuto a Pavia (https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2019/09/26/news/ecco-l-app-che-salvera-la-vita-ai-cardiopatici-1.37513422), e l’obbligo per il 118 di fornire istruzioni per effettuare il massaggio cardiaco e utilizzare il defibrillatore rappresentano gli ultimi punti dell’articolata proposta, che la politica questa volta sembra pronta a recepire.

Twitter @fabioditodaro