NEW YORK - Dall'Università del Minnesota negli Stati Uniti è in arrivo una novità importante per la cura dello shopping compulsivo.

Infatti, per otto settimane gli psichiatri hanno testato una sostanza chiamata memantina, normalmente prescritta per prevenire il deterioramento nei pazienti con Alzheimer moderato o grave, su persone di età compresa tra i 19 e i 59 anni a cui era stata diagnosticata la sindrome dell'acquisto ossessivo di oggetti di ogni tipo.

Si è quindi scoperto che, nel corso di questa particolare terapia, le ore normalmente trascorse nei negozi, in media 38, e il numero degli acquisti diminuivano sensibilmente senza effetti collaterali. Probabilmente il motivo è che la memantina, che agisce sul glutammato chimico del cervello e fino adesso è stata utilizzata per la cura della demenza, potrebbe essere collegata anche alla sfera dell'ossessività e avere un ruolo nello sviluppo dei disturbi ossessivo-compulsivi.

Grazie a questa importante scoperta, dunque, ben presto molte persone potranno dire finalmente addio all'acquisto di cose inutili che il più delle volte vengono messe da parte, regalate oppure buttate via, con conseguenti sentimenti di colpa e vergogna.

"I nostri risultati - hanno spiegato i ricercatori sul quotidiano britannico Daily Mail - suggeriscono che la manipolazione farmacologica del sistema del glutammato può indirizzare il comportamento impulsivo che è alla base degli acquisti compulsivi".