L'era in cui sarà possibile scegliere l'altezza, il colore degli occhi o il quoziente intellettivo di un figlio è molto vicina. Lo afferma un articolo sulla rivista del Mit, Technology Review, che presenta una compagnia Usa che pianifica di fornire un'analisi genetica preimpianto sugli embrioni che va oltre le malattie determinate da un singolo gene.

Il servizio offerto dalla “Genomic Prediction”, spiegano gli esperti, si basa su un combinazione di modelli matematici e di test del Dna in sviluppo da parte della compagnia, che dà vita a un 'punteggio statistico' che indica la probabilità che l'embrione possa avere malattie complesse, come il diabete di tipo 1, la schizofrenia o l'osteoporosi. Finora questa diagnosi preimpianto viene fatta invece su malattie come la fibrosi cistica che dipendono da un singolo gene, per cui si ha una certezza e non una probabilità. «Crediamo che test come il nostro - afferma Laurent Tellier, uno dei fondatori - diventeranno una parte integrante della fecondazione assistita, così come quello per la sindrome di Down sia uno standard per la gravidanza».

Dalle malattie ad altre caratteristiche, come l'intelligenza o l'altezza, il passo potrebbe essere breve, anche perché sono sempre di più gli studi che sono riusciti a individuare i geni che più influenzano questi tratti di una persona. «Siccome si lavora su problemi molto seri, diventa facile poi cercare anche altre cose - afferma ad esempio Michelle Meyer, esperta di bioetica -. Si prepara un dossier genomico di ogni embrione, e si dà una sbirciatina».

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