«Ho pronto un testo di legge che prevede l'obbligatorietà delle vaccinazioni per l'accesso alla scuola dell'obbligo con un ampliamento delle vaccinazioni obbligatorie indicate dal nostro ministero. L'ho mandato oggi al presidente del Consiglio e lo porterò domani in Consiglio dei ministri». Lo ha annunciato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alla trasmissione 'Night Tabloid' che andrà in onda questa sera su Rai 2.

Il ministro ha quindi precisato che «ovviamente non potrà essere approvato domani, perchè necessiterà di approfondimenti e di una discussione anche da parte del ministero dell'Istruzione, per valutare se i tempi sono davvero maturi per fare una legge che ci riporti in sicurezza». «Ho immaginato questo decreto - ha chiarito il ministro - che pone l'obbligatorietà per l'accesso alla scuola dell'obbligo, con il ministero della Salute che ogni annoi dà la lista di quelle che sono le vaccinazioni obbligatorie, superando anche la dicotomia tra vaccinazioni obbligatorie e raccomandate. Tutte le vaccinazioni che sono nel piano vaccinale approvato nei Livelli essenziali di assistenza sono necessarie per la salute delle persone, poi ce ne saranno un gruppo che saranno obbligatorie per l'accesso alla scuola dell'obbligo».

Ovviamente, ha precisato, «questa è una norma che può avere degli aspetti di complessità, per questo l'ho mandata alla presidenza del Consiglio. Spero che ci sia un approfondimento con il ministero dell'Istruzione, che ha il timore che venga leso il diritto all'accesso alla scuola. Ci saranno aspetti che andranno verificati ma credo che i tempi siano maturi per un dibattito su un livello più alto rispetto a quello che abbiamo avuto fino a oggi».

«Stare sotto la soglia vaccinale è un vero e proprio pericolo», ha aggiunto. «L'epidemia in atto di morbillo - ha sottolineato Lorenzin - che oggi ci porta più di 2220 casi, la dice lunga sulle complicanze che ci possono essere, ma pensiamo alle varie malattie che possono arrivare, anche più gravi». Lorenzin ha quindi rilevato come «molte regioni si sono dotate di strumenti normativi che hanno intrapreso questa strada, dalla scuola dell'infanzia, come l'Emilia Romagna, il Lazio e la Lombardia o fino alla materna come ha fatto la Toscana». «Siamo pronti per un dibattito più ampio - ha concluso - per riportare l'obbligatorietà».

vai all'articolo originale >>