Cos'è:
La moxibustione è una tecnica cinese, ma deriva dall'espressione giapponese Moe Kusa che significa "erba che brucia". L'erba in questione è l'artemisia (assenzio selvatico), nota anche con il nome di "erba scacciadiavoli". Si coglie al solstizio d'estate (20 o 21 giugno a seconda dell'anno), dopo che il sole l'ha imbevuta dei suoi raggi. Una volta seccatesi, le foglie vengono triturate in un mortaio fino a ottenere un impasto lanoso. Con quest'ultimo si possono formare delle palline, dei coni o, avvolgendolo in carta di gelso, dei sigari lunghi circa 20 cm. Queste forme si appoggiano sulla pelle in corrispondenza dei punti di agopuntura, si accendono all'estremità superiore e si lasciano bruciare.
La leggenda vuole che questa tecnica, che cura molte malattie croniche, sia stata scoperta prima del III millennio a.C.
Cosa cura:
Facciamo un breve ripasso di cultura e medicina cinese. Esistono due forze, lo yin e lo yang. Insieme compongono il simbolo del tao, sono nel cosmo, dentro di noi e, quando sono in equilibrio, l'energia fluisce bene nei vari organi.
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