Nel 5-10% dei casi la malattia e' mortale, chi guarisce, invece, molto spesso riporta danni al cuore, ai reni e al sistema nervoso.
E' definita una patologia di carattere stagionale, si manifesta, cioè, soprattutto in inverno e in autunno. La Difterite nei paesi piu' industrializzati e' molto rara, mentre invece nei paesi piu' sottosviluppati come l'Africa, Brasile ed India, la possibilita' di contagio è molto alta.
La Vaccinazione antidifterica e' stata introdotta nel secondo dopoguerra; prima di allora si contavano in tutto il mondo migliaia di casi l'anno e molti morti. Con il tempo la malattia e' diventata rara grazie all'effetto della vaccinazione estesa a tutta la popolazione.
Il vaccino antidifterico e' costituito da una tossina resa innocua attraverso alcune reazioni chimiche che pero' non intaccano la capacita' della tossina stessa di attivare il sistema immunitario e di generare anticorpi.
Il vaccino antidfterico, di solito, e' combinato con quello antitetanico (DT) al quale si accomuna per modo e calendario di somministrazione e con il vaccino antipertossico acelluare (DtaP).
Il calendario vaccinale in vigore dal 1999 prevede tre dosi nel primo anno di vita (3,5 e 12 mese di vita del neonato) seguiti da due richiami tra il 5 e il 6 anno di vita e tra 11 e il 15 anno di vita.
I vaccini contro la difterite sono disponibili sia in formato pediatrico (DTPa) che per adulti (dTpa).
La formulazione pediatrica e' utilizzata per il ciclo primario ed i richiami fino a 6 anni di eta';invece quella per gli adulti ha un ridotto contenuto di anatossina rispetto a quella pediatrica e viene utilizzata per le dosi di richiamo oltre i 6 anni di vita.
Grazie a questo tipo di vaccinazione siamo protetti quasi totalmente e questa protezione dura negli anni.