Il papilloma virus oggi può essere identificato grazie a degli appositi test di screening i quali permettono di attuare una seria prevenzione contro le varie evoluzioni patologiche che possono portare anche allo sviluppo del tumore del collo dell'utero. Il test, HPV(HCV2) permette di analizzare il DNA per scoprire la presenza del papilloma virus, si affianca ed in futuro si pensa possa sostituire il Pap test, in quanto permette di selezionare in modo più dettagliato il virus consentendo di selezionare i casi da inviare ai controlli successivi. Ogni anno in Italia sono diagnosticati circa 3500 nuovi casi di carcinoma della cervice, con più di mille morti, il test è più sensibile del pap-test, ma meno specifico, nuovi protocolli permettono in caso di negatività a ceppi oncologici di effettuare screening dopo un periodo che va da 3 a 5 anni, con un notevole risparmio della sanità. In passato il test veniva impiegato come supporto ad altri test come, pap test, e follow-up delle neoplasie trattate, ma ulteriori studi hanno portato il test HPV come test di primo livello . Il test HPV permette di rilevare la presenza di HPV ad alto rischio prima che le cellule presentino dei cambiamenti visibili al pap-tets. Fondamentale è l'adesione a questi tipi di screening, di fatti negli ultimi anni si è riscontrato una bassa adesione a screening di massa che permetterebbero di prevenire patologie molto gravi. Una grande novità deriva dalla messa a disposizione di due vaccini: HPV 16 e 18 responsabili del 70 % dei tumori del collo dell'utero, l'altro oltre che all' HPV 16 e 18 anche con HPV 6 e 11 responsabili di conditomi. Il vaccino viene eseguito iniettando tre dosi per via intramuscolare in genere nella zona del muscolo deltoide o nella coscia. Le infezioni da HPV può causare verruche genitali, displasia ed o il tumore del collo dell'utero, sono trasmesse da persona a persona per via sessuale, i preservativi forniscano una certa protezione anche se il contatto può sempre avvenire in quanto la zona genitale non è completamente isolata. Frequentare più partner aumenta il rischio di infezione anche se il frequentarne uno non esclude la possibilità di contrarre il virus, quindi il controllo deve essere eseguito ugualmente. Il vaccino viene consigliato per le ragazze comprese tra un età che va dai 9 ad i 26 anni, molto importante è il fatto che si effettui il vaccino prima dell'inizio dell'attività sessuale, avendo in questo modo la massima efficacia. Il ministero della salute ultimamente ha introdotto la vaccinazione gratuita per le ragazze di età compresa tra i dodici e tredici anni, mentre per le ragazze fino a 26 anni di età possono trovare il vaccino in tutte le farmacie ma a pagamento, dietro presentazione di ricetta medica.