Grazie alle nuove tecnologie, come il Pap Test, si sono effettuate le diagnosi precoci che negli ultimi venti anni hanno fatto scendere drasticamente la mortalità che determina il tumore. Oltre al pap test, fare la vaccinazione anti Hpv , consente di contribuire a ridurre l’impatto del cancro del collo dell’utero che rappresenta la prima forma tumorale riconosciuta come totalmente riconducibile ad una infezione: quella del papilloma virus umano. Il papilloma virus umano e’ un virus molto comune tanto che il 75% degli individui viene infettato nel corso della vita e si trasmette soprattutto tramite i rapporti sessuali.
In natura esistono circa 120 tipi di infezioni in grado di aggredire la parete del collo dell’utero e produrre differenti alterazioni, alcune benigne come ad esempio i condilomi ,altre, invece, in grado di produrre il cancro. E’ importante quindi vaccinarsi perche’ attraverso la vaccinazione e’ possibile interrompere all’origine la catena che dall’infezione porta al cancro. I vaccini contro il papilloma virus sono due: Vaccino bivalente che protegge contro i tipi 16 e 18 ossia i virus in grado di causare le lesioni pretumorali. Vaccino Quadrivalente protegge contro i tipi 6 e 11 ossia i virus che causano il maggior numero di condilomi .
Entrambi i vaccini hanno una efficacia elevata se somministrati prima che la persona sia stata contagiata dal virus Hpv e inducono, anche , una migliore risposta immunitaria nelle persone più giovani, ragione per la quale la campagna di vaccinazione è indirizzata alle bambine di età compresa tra gli 11 e i 12 anni.