Mancano poche settimane alle corse test di muscoli e fiato di preparazione alla maratona di Roma del 2 aprile. Anche per gli atleti diabetici. Perché, correre, per loro, è una vera medicina. Come testimonia il lavoro quotidiano dei medici che, ormai, prescrivono sport alle persone con diabete alla pari di alcuni farmaci.
La prima gara che gli atleti con diabete affronteranno è la Corsa di Miguel a Roma (www.lacorsadimiguel.it) domenica 29 gennaio, la 10 chilometri più partecipata in Italia organizzata dal Club atletico centrale e Uisp.
L'American diabets association ha recentemente messo a punto, con l'American college of sports medicine, le raccomandazioni per chi soffre del tipo 2, quello che insorge da adulti: ai pazienti vengono consigliate le attività aerobiche di resistenza, come la corsa lenta, il nuoto, la bicicletta o le lunghe passeggiate.
LA RICERCA
Mentre da noi, uno studio dell'università di Perugia (Centro universitario ricerca inter dipartimentale attività motoria) coordinato da Pierpaolo De Feo della Società italiana di diabetologia, ha determinato l'effetto dell'attività fisica e del dispendio energetico sulla terapia e i costi socio-sanitari del diabete di tipo 2. Sono stati presi in esame 179 pazienti, seguiti per due anni e suddivisi in sei gruppi uguali per età, sesso, durata della malattia ma diversi per spesa energetica. Risultato: il gruppo sedentario non ha avuto benefici sulla pressione, la circonferenza addominale e la glicemia, quello che aveva svolto un'attività lieve ha ottenuto di ridurre i farmaci, gli altri gruppi (si sono dedicati a marcia veloce, corsa, danza latino-americana, bicicletta, ginnastica aerobica) hanno migliorato i parametri e ridotto la spesa per i medicinali.
LA COMPETIZIONE
«Ho il diabete e mi curo correndo» dichiara Fabrizio Cacciatore quarantenne di Pavia protagonista di gare sulle lunghe distanze. Affronta competizioni, come la Tor des Geants (Giro dei Giganti in valdostano), su una distanza di 330 chilometri.
«L'attività fisica aerobica di almeno 150 minuti a settimana distribuita in re giorni e di intensità moderata, 50-70% della frequenza cardiaca massima, migliora la glicemia, favorisce il mantenimento del peso, riduce il rischio cardiovascolare - spiega il professor Giorgio Sesti, presidente della Società italiana di diabetologia - Attenzione, però, per chi non è in forma: nelle persone non allenate o gravemente obesi è bene iniziare con esercizi graduali contro resistenza quali piccoli pesi, per favorire il potenziamento muscolare e l'aumento della capacità aerobica. Attenzione all'ipoglicemia durante l'attività e dopo l'esercizio fisico. È opportuno intensificare l'automonitoraggio glicemico prima e dopo l'esercizio fisico, integrare la dieta con carboidrati e gestire la terapia ipoglicemizzante».
PARTECIPANTI
All'appuntamento di Roma il 29 gennaio con la Corsa di Miguel le persone con diabete che correranno i dieci chilometri (oltre 9mila partecipanti partenza davanti al ministero degli Esteri e arrivo allo stadio Olimpico sotto la tribuna Monte Mario) saranno più di un centinaio. Primo test dell'anno in vista dei 42 chilometri di aprile sempre a Roma. Il gruppone è targato Aniad, Associazione nazionale italiana atleti diabetici, (www.aniad.org), obiettivo: Lottare energicamente contro il pregiudizio.
«Alla Corsa di Miguel parteciperemo sia alla gara competitiva sia a quella non competitiva - fa sapere Felice Strollo vicepresidente Aniad endocrinologo - Saremo un'unica macchia di colore con le nostre magliette. Ci saranno punti di rilevazione dati e supporto medico. Il tutto consentirà di raccogliere un'ampia serie di informazioni sulla risposta fisiologica allo sforzo e sulle migliori strategie adottate in termini di allenamento, trattamento farmacologico ed integrazioni nutrizionali utili a tutti gli atleti che vorranno prepararsi alle prossime manifestazioni».