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Jogging, nuoto e attività in palestra, ma anche calcetto e ciclismo. Gli italiani che praticano qualche attività fisica nel tempo libero sono circa 20 milioni di persone (dati Istat 2015), un terzo della popolazione italiana. Una percentuale che raggiunge l’86% se andiamo a guardare ai soli maggiorenni under 54: tanti sono coloro che, secondo quanto emerso da un’indagine condotta su 800 persone da Doxa Marketing Advice per conto di Dompé sulle attitudini e i comportamenti degli italiani nella pratica sportiva, dichiarano di fare regolarmente attività sportiva nel corso dell’anno.

DAL FITNESS AL WELLNESS: PIÙ ATTENZIONE ALLA SALUTE

Dall’indagine emerge un cambiamento nelle motivazioni che portano ad avvicinarsi allo sporto. Oggi si ricorre all’attività sportiva soprattutto per migliorare il proprio stato di salute generale: per restare in salute (33%), per mantenere la forma fisica al meglio (28%) e per scaricare le tensioni accumulate nel corso delle attività quotidiane (16%). Lo ha sottolineato Massimo Sumberesi, Direttore generale di Doxa Marketing Advice, invitando però gli italiani a non trascurare la componente ludica, molto importante in ogni attività umana (e solo il 2% dei partecipanti alla survey ha risposto di fare movimento «per puro divertimento/passione»).

GLI INFORTUNI: AUTODIAGNOSI

Nella maggior parte dei casi (il 62%) si tratta di attività outdoor. Quelle anche più a rischio infortuni, secondo questa indagine Doxa. Ma nonostante il 48% di italiani sia «inciampato» in infortuni di vario genere, alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva il 54% vi presta «abbastanza attenzione» e il 36% «molta».

I più frequenti infortuni riportati sono slogature, distorsioni (19%), lesioni a tendini e legamenti (13%), contusioni, stiramenti, strappi e contratture e nel 35% dei casi ricorre all’autodiagnosi. E nel 70% ricorre a un rimedio antinfiammatorio qualunque sia l’infortunio subito. Persiste una confusione di fondo, soprattutto sul tema delle contratture muscolari. Il 61% dichiara di averne sofferto, ma non saprebbe distinguerla da un crampo, uno strappo o una contusione.

CHE COSA SI INTENDE PER CONTRATTURA

La contrattura è un disordine funzionale del muscolo indotto dalla fatica, è un meccanismo di risposta del muscolo ad uno sforzo che può essere troppo intenso, troppo prolungato o inadeguato (per la presenza di problemi alle articolazioni o di errate esecuzioni del movimento). In caso di contrattura, non c’è danno anatomico, come in uno strappo muscolare, e neppure infiammazione.

«La contrattura è caratterizzata da un’alterazione diffusa del tono muscolare e si manifesta con una percezione di rigidità e dolore del muscolo coinvolto, unite a una sensazione di fatica e aumento del tono muscolare - ha spiegato il Professor Deodato Assanelli, presidente della Società Italiana di Medicina dello Sport e dell’Esercizio (SIMSE) - Fondamentale è poi riuscire a riconoscere la contrattura tempestivamente e non confonderla con la classica infiammazione, in modo da poterla trattare adeguatamente».

Gli esperti SIMSE forniranno agli italiani risposte e informazioni aggiornate non solo sulle contratture ma anche sulla pratica sportiva, sul corretto allenamento e sulla prevenzione dei muscoli in un nuovo sito www.stopcontratture.it, realizzato dall’azienda biofarmaceutica Dompé.

I CONSIGLI PER EVITARE LE CONTRATTURE

Ecco alcuni consigli per evitare le contratture nello sport. Preparare sempre l’organismo all’attività fisica, con il riscaldamento muscolare; evitare il fai-da-te e rivolgersi a professionisti che sappiano riconoscere le capacità di ciascuno, modulando adeguatamente intensità, durata e tipo di sforzi; eseguire sempre la ginnastica di allungamento prima e dopo l’attività; mai interrompere l’attività fisica nel momento di massima prestazione, ma cercare di riportare il muscolo alle condizioni iniziali.

L’IMPORTANZA DI MASSAGGI E ALIMENTAZIONE

Infine, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione degli infortuni, garantendo al muscolo un’ottimale condizione di idratazione e un apporto energetico adeguato al reale fabbisogno, come ha spiegato Michelangelo Giampietro specialista in Medicina dello Sport e in Scienza dell’Alimentazione e docente di «Alimentazione» della Scuola dello Sport del CONI a Roma. E quando ormai la contrattura è presente? Per sciogliere la rigidità e la tensione è inutile ricorrere agli antinfiammatori. Il muscolo va decontratto, «lisciato», per migliorare il recupero e quindi meglio un miorilassante e i massaggi, perché se non trattata la condizione può peggiorare o diventare cronica.

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