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Le vendite online dei farmaci possono mettere a rischio la salute: nel web, infatti, il traffico dei farmaci contraffatti continua a crescere. Lo mostrano i dati dei sequestri e delle forze messe in campo per contrastare questo fenomeno sommerso. Sono montagne di pillole e compresse false, di farmaci contraffatti (che violano cioè la legge del copyright) ma anche falsificati (che non sono regolari quanto alla composizione) e quindi potenzialmente nocivi o comunque non sicuri, anche perché al di fuori del sistema di tracciabilità che ne garantisce l’integrità dal produttore al consumatore. In particolare, il fenomeno riguarda compresse di sostanze per disfunzione erettile, alopecia, obesità e depressione. Le confezioni false sono molto spesso irriconoscibili da quelle originali, tanto che l’acquirente non si percepisce la truffa. In caso di composizione diversa da quanto dichiarato in etichetta, poi, diventa ancora più difficile per l’individuo accorgersene.

LA CAMPAGNA DEGLI UROLOGI ITALIANI

In cima alla lista dei farmaci più sequestrati, secondo AIFA costituiscono il 60-70% del totale, proprio i farmaci per le problematiche della sfera sessuale maschile, tanto che il grande tema della sicurezza e della contraffazione dei farmaci è stato affrontato anche dalla Società italiana di Urologia, che ha lanciato la campagna “La tua salute vale di +” che prevede la distribuzione nelle farmacie e nei centri di urologia che collaborano con la SIU un opuscolo che contiene un decalogo di comportamento e altre importanti informazioni, disponibili anche sul sito www.siu.it e sui profili Twitter (SIU_Italia) e Facebook (societaitalianadiurologia).

MILIONI DI CONFEZIONI SEQUESTRATE DAI NAS

«Complessivamente – spiega Adelmo Lusi, Comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute – nel comparto sanità-farmacovigilanza, sono stati oltre 17 mila gli interventi svolti dai NAS nell’ultimo quadriennio e 7.000 nel corso dell’anno corrente». Negli ultimi 4 anni i Nas hanno sequestrato 2 milioni e mezzo di confezioni di farmaci e 4 milioni di fiale e compresse, eseguendo oltre 17mila controlli, denunciando oltre 3200 persone di cui 215 in stato di arresto, e segnalando alle autorità amministrative 2mila persone.

Il fenomeno è così diffuso che, secondo il Consiglio d’Europa, il commercio di farmaci contraffatti supera di 25 volte quello delle sostanze stupefacenti. I crimini più diffusi nel comparto farmaceutico sono il commercio di prodotti privi di autorizzazione, la ricettazione e incauto acquisto di medicinali; la violazione delle norme sul doping sportivo, e l’acquisto online di farmaci ad azione stupefacente o psicotropa.

L’IMBARAZZO E IL MIRAGGIO DEL RISPARMIO

«La Società Italiana di Urologia ha deciso di prendere una posizione forte sul tema della contraffazione per sensibilizzare la popolazione sui pericoli legati all’acquisto dei farmaci attraverso canali non ufficiali e senza il consiglio dello specialista – spiega Walter Artibani, segretario generale della SIU, che spiega il fenomeno con l’imbarazzo e la possibilità di risparmaire: «Sono ancora troppi gli imbarazzi dei pazienti maschi nel parlare al medico delle difficoltà sotto le lenzuola insieme con l’illusione di poter disporre ad un prezzo sensibilmente più basso di farmaci altrimenti più costosi».

IL MERCATO NERO NEL WEB

«Nello specifico – sottolinea Domenico Di Giorgio, direttore dell’Ufficio Qualità Prodotti e Contrasto al Crimine Farmaceutico dell’AIFA – il mercato illegale dei prodotti per la sfera sessuale, come noto, utilizza prevalentemente il canale web: i clienti si approvvigionano da ‘siti pirata’, o da sex shop e altri negozi non farmaceutici che si riforniscono dagli stessi siti.

La rete di collaborazioni strutturata da AIFA permette di evitare che prodotti pericolosi per la salute vengano offerti anche su piattaforme legali - come Facebook o Twitter - cui il paziente si rivolge con fiducia in considerazione dell’ampia notorietà che diviene sinonimo di affidabilità. La collaborazione già da anni implementata da AIFA con eBay ha portato, nel 2017, all’implementazione di misure di sensibilizzazione degli utenti eBay, alla rimozione di oltre 3.000 offerte sul sito italiano».

UN DANNO ANCHE ECONOMICO

Vi è un aspetto economico non irrilevante, come sottolinea Giulia Ponticelli, Dirigente della Divisione II della Direzione Generale alla Lotta Contraffazione Ufficio

Italiano Brevetto Marchi: «I prodotti contraffatti presenti sul mercato italiano causano, ogni anno, perdite per oltre 8,6 miliardi di euro, pari all’8% delle vendite dirette; un importo che si traduce in un ‘fardello’ da 142 euro per ogni italiano e in quasi 53mila posti di lavoro che mancano all’appello».

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