Per ulcera s'intende una qualsiasi perdita di sostanza. Nel caso della cornea, il caso più comune consegue a lesioni traumatiche del rivestimento epiteliale (ad esempio l'abrasione da unghiata dei lattanti alla mamma), con i tipici sintomi: dolore acuto, che si accentua ai movimenti dell'occhio, fotofobia, blefarospasmo, lacrimazione intensa con sensazione di corpo estraneo e visione annebbiata. Alla lampada a fessura la colorazione delimita la regione 'spelata' , circondata da edema e infiltrati, espressione della reazione alla penetrazione di germi e corpi estranei. Una breve terapia protettiva (bendaggio, lente a contatto terapeutica) con lubrificanti e antibiotici locali di copertura risolve in genere la condizione senza esiti.
Ulcere corneali inferiore (a) e centrale, più estesa (b) colorate con rosa bengala. Lieve perdita di trasparenza corneale (leucoma) periferica, senza interferenza con la capacità visiva (c)
In una situazione particolare, la sindrome delle erosioni epiteliali ricorrenti, il disturbo si ripete con insistenza, assai spesso di notte o all'apertura mattutina delle palpebre. La riparazione dell'epitelio è incompleta e basta il minimo traumatismo dell'apertura della palpebra per riaprire la ferita, in taluni casi a causa di una condizione predisponente (distrofia della membrana basale) che impedisce la corretta aderenza delle cellule al loro basamento. Quando la terapia conservativa (lubrificanti oculari, bendaggi notturni, lacrime artificiali...) è inefficace, la fotocheratectomia con laser ad eccimeri risolve la situazione per sempre, ripristinando una tenace aderenza dell'epitelio alla sua membrana basale, con la chance di poter correggere qualche difetto visivo concomitante (miopia, astigmatismo, ipermetropia) con la stessa procedura . Quando l'erosione è profonda (causticazioni chimiche con acidi e alcali, ustioni, traumi con rami, corpi estranei, lenti a contatto....) la terapia è più urgente e complessa, e sovente la riparazione della perdita di sostanza avviene con fibrille connettivali che non hanno la trasparenza del tessuto corneale ma l'opacità delle cicatrici. Sono i cosiddetti leucomi corneali, esiti che disturbano in misura variabile la funzione visiva, a seconda di sede, dimensione e densità. In una varietà di malattie poco note di origine immunologica, infine, come la cheratopatia neurotrofica e la cheratite stromale necrotizzante, anche conseguenza della cheratite erpetica, l'ulcera può approfondirsi con abbondante distruzione del tessuto, per arrivare anche a situazioni gravissime di perforazione corneale
Ulcera centrale profonda (disciforme) con edema circostante
La terapia. Si usano colliri cicloplegici tipo atropina (Ciclolux due-tre volte al giorno per tenere dilatata la pupilla), antibiotici fluorochinolonici (Exocin, Oftacilox, da tre a sei volte), antiinfiammatori non steroidei (Voltaren, Acular), lacrime artificiali, autosiero e una lente a contatto terapeutica (sottile, a basso contenuto idrico). A volte antibiotici sistemici che inibiscono l'attività delle collagenasi (Bassado compresse ogni 12 ore). E' fondamentale il monitoraggio della situazione.