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Come distinguere un’influenza stagionale da un’infezione da Covid-19? In molti si pongono questa domanda, i sintomi iniziali potendo essere molto simili.

«Il range di sintomatologia dei sintomi influenzali comprende sintomi respiratori come naso che cola o mal di gola, sintomi sistemici come dolori e, infine, febbre» spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano. «Nel caso di Covid-19, può accadere che dopo una fase iniziale del tutto analoga, compaia una sindrome respiratoria molto forte legata alla polmonite interstiziale bilaterale. I sintomi sono la fame d’aria (dispnea), l’affanno e l’aumento della frequenza cardiaca. Questo accade nel 20% dei casi, dei quali il 5% o poco più presenta condizioni cliniche tali da richiedere il ricovero in terapia intensiva con necessità di assistenza ventilatoria per svariati giorni al fine di sostenere la capacità di respirare». Inoltre, l’influenza stagionale si protrae, quando non sorgono complicanze, in 5-7 giorni. Invece, spiega il virologo, l’andamento dell’infezione dal nuovo coronavirus SARS-CoV2 può anche accelerare anche «nella seconda o terza settimana, dopo un inizio più blando».

L’Istituto Superiore di Sanità ha reso nota l’analisi dei dati dei 155 pazienti italiani deceduti e positivi al Covid-19 al 6 marzo: i sintomi di esordio più comuni sono la febbre e la dispnea (difficoltà a respirare), che riguardano rispettivamente nell’86% e nell’82% dei casi esaminati; mentre meno comuni sono i sintomi gastrointestinali (diarrea) e l’emottisi, l’emissione di sangue dalle vie respiratorie ad esempio con un colpo di tosse. «Questi dati suggeriscono che per chi presenta solo febbre è sufficiente allertare il proprio medico rimanendo a casa» ha spiegato Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss.

«Mentre in presenza di entrambi i sintomi è meglio contattare il 112 o 118. In ogni caso ricordiamo che bisogna assolutamente evitare di andare per proprio conto dal medico o al pronto soccorso, per evitare di esporre il personale e i pazienti a rischi. Seguire questa e tutte le altre norme di prevenzione dettate in questi giorni è fondamentale per rallentare il più possibile l’epidemia e proteggere le persone più fragili. Le misure individuali d limitazione dei contatti sociali sono fondamentali per poter contrastare il virus, facciamo appello al senso di responsabilità di tutti».

La compromissione polmonare e l’insufficienza respiratoria sono maggiori nel Covid-19, la cui porzione terminale della proteina della spicola lega il recettore umano di Ace2, Enzima di conversione dell’angiotensina 2. Il virus aggredisce le vie respiratorie profonde e altre mucose, come la congiuntiva. La congiuntivite è infatti molto più frequente, ma non sempre presente.

La letalità complessiva del Covid-19 in Italia sui 155 casi risulta del 2,9%, maggiore del 2,3% della Cina per l’età media superiore degli italiani rispetto ai cinesi. In Italia c’è un maggior numero di malati con età superiore agli 80 anni. «L’analisi di questi dati consente di effettuare valutazioni sulle quali stabilire raccomandazioni e comportamenti – sottolinea Silvio Brusaferro - pertanto è fondamentale che venga aggiornato costantemente il sistema di sorveglianza con le cartelle cliniche dei deceduti da parte degli ospedali».

I più vulnerabili, tanto nell’influenza stagionale tanto nel coronavirus, spiega il virologo Pregliasco, «over 65, pazienti immunodepressi e con problemi cronici respiratori e cardiaci». Per l’influenza però ci si può vaccinare; al momento, il trattamento del Covid-19 è di supporto perché non sono disponibili vaccini, farmaci antivirali o altri trattamenti specifici.

Le modalità di trasmissione interumana dei coronavirus e dei virus influenzali sono le stesse. «Per via aerea, attraverso la saliva e l’aerosol delle secrezioni delle vie aeree superiori veicolati da tosse e starnuti; per contatto diretto ravvicinato, con la stretta di mano e toccando con le mani contaminate le mucose di bocca, naso e occhi; per via oro-fecale», come chiarisce la

Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri FNOMCeO, nell’ebook «Covid-19, la malattia da nuovo coronavirus (SARS-Cov-2)» redatto da Zadig e appena pubblicato sul suo portale e scaricabile gratuitamente. https://portale.fnomceo.it/coronavirus-2/

In caso di dubbio, tutti possono contattare il numero verde 1500, messo a disposizione dal ministero della Salute, per avere risposte da medici specificamente preparati e ricevere indicazioni su come comportarsi, o in alternativa, 112 o i numeri verdi regionali.

Oggi, l’ISS ha diffuso un Vademecum "Cosa fare in caso di dubbi" realizzato con il contributo scientifico dell'ECDC e in collaborazione con il Ministero della Salute, disponibile qui: www.iss.it

Come distinguere un’influenza stagionale da un’infezione da Covid-19? In molti si pongono questa domanda, i sintomi iniziali potendo essere molto simili.

«Il range di sintomatologia dei sintomi influenzali comprende sintomi respiratori come naso che cola o mal di gola, sintomi sistemici come dolori e, infine, febbre» spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano. «Nel caso di Covid-19, può accadere che dopo una fase iniziale del tutto analoga, compaia una sindrome respiratoria molto forte legata alla polmonite interstiziale bilaterale. I sintomi sono la fame d’aria (dispnea), l’affanno e l’aumento della frequenza cardiaca. Questo accade nel 20% dei casi, dei quali il 5% o poco più presenta condizioni cliniche tali da richiedere il ricovero in terapia intensiva con necessità di assistenza ventilatoria per svariati giorni al fine di sostenere la capacità di respirare». Inoltre, l’influenza stagionale si protrae, quando non sorgono complicanze, in 5-7 giorni. Invece, spiega il virologo, l’andamento dell’infezione dal nuovo coronavirus SARS-CoV2 può anche accelerare anche «nella seconda o terza settimana, dopo un inizio più blando».

L’Istituto Superiore di Sanità ha reso nota l’analisi dei dati dei 155 pazienti italiani deceduti e positivi al Covid-19 al 6 marzo: i sintomi di esordio più comuni sono la febbre e la dispnea (difficoltà a respirare), che riguardano rispettivamente nell’86% e nell’82% dei casi esaminati; mentre meno comuni sono i sintomi gastrointestinali (diarrea) e l’emottisi, l’emissione di sangue dalle vie respiratorie ad esempio con un colpo di tosse. «Questi dati suggeriscono che per chi presenta solo febbre è sufficiente allertare il proprio medico rimanendo a casa» ha spiegato Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss.

«Mentre in presenza di entrambi i sintomi è meglio contattare il 112 o 118. In ogni caso ricordiamo che bisogna assolutamente evitare di andare per proprio conto dal medico o al pronto soccorso, per evitare di esporre il personale e i pazienti a rischi. Seguire questa e tutte le altre norme di prevenzione dettate in questi giorni è fondamentale per rallentare il più possibile l’epidemia e proteggere le persone più fragili. Le misure individuali d limitazione dei contatti sociali sono fondamentali per poter contrastare il virus, facciamo appello al senso di responsabilità di tutti».

La compromissione polmonare e l’insufficienza respiratoria sono maggiori nel Covid-19, la cui porzione terminale della proteina della spicola lega il recettore umano di Ace2, Enzima di conversione dell’angiotensina 2. Il virus aggredisce le vie respiratorie profonde e altre mucose, come la congiuntiva. La congiuntivite è infatti molto più frequente, ma non sempre presente.

La letalità complessiva del Covid-19 in Italia sui 155 casi risulta del 2,9%, maggiore del 2,3% della Cina per l’età media superiore degli italiani rispetto ai cinesi. In Italia c’è un maggior numero di malati con età superiore agli 80 anni. «L’analisi di questi dati consente di effettuare valutazioni sulle quali stabilire raccomandazioni e comportamenti – sottolinea Silvio Brusaferro - pertanto è fondamentale che venga aggiornato costantemente il sistema di sorveglianza con le cartelle cliniche dei deceduti da parte degli ospedali».

I più vulnerabili, tanto nell’influenza stagionale tanto nel coronavirus, spiega il virologo Pregliasco, «over 65, pazienti immunodepressi e con problemi cronici respiratori e cardiaci». Per l’influenza però ci si può vaccinare; al momento, il trattamento del Covid-19 è di supporto perché non sono disponibili vaccini, farmaci antivirali o altri trattamenti specifici.

Le modalità di trasmissione interumana dei coronavirus e dei virus influenzali sono le stesse. «Per via aerea, attraverso la saliva e l’aerosol delle secrezioni delle vie aeree superiori veicolati da tosse e starnuti; per contatto diretto ravvicinato, con la stretta di mano e toccando con le mani contaminate le mucose di bocca, naso e occhi; per via oro-fecale», come chiarisce la

Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri FNOMCeO, nell’ebook «Covid-19, la malattia da nuovo coronavirus (SARS-Cov-2)» redatto da Zadig e appena pubblicato sul suo portale e scaricabile gratuitamente. https://portale.fnomceo.it/coronavirus-2/

In caso di dubbio, tutti possono contattare il numero verde 1500, messo a disposizione dal ministero della Salute, per avere risposte da medici specificamente preparati e ricevere indicazioni su come comportarsi, o in alternativa, 112 o i numeri verdi regionali.

Oggi, l’ISS ha diffuso un Vademecum "Cosa fare in caso di dubbi" realizzato con il contributo scientifico dell'ECDC e in collaborazione con il Ministero della Salute, disponibile qui: www.iss.it