Oggi molti genitori vivono il momento del riposo, spesso serale come un forte momento di stress. Quello che innanzitutto deve essere specificato e che il sonno nell'essere umano non è un un fenomeno di tipo passivo, ma attivo con caratteristiche ben precise e con fasi ben delineate nella letteratura scientifica come ad esempio nelle fasi di sonno NON Rem (sonno profondo), e sonno Rem (sonno agitato, in cui magari si sta sognando).
Per quanto concerne i neonati poi, va ricordato come la ghiandola specifica che ha la funzione di sincronizzare il sonno in funzione della presenza di luce e buio ha una sua maturazione intorno all'anno di vita del bambino.
Detto questo, anche i pediatri a cui i genitori si rivolgono, sono divisi nell'affrontare il non riposo del neonato;
alcuni puntano sull'educazione dei genitori, evitando (almeno per i primi due anni) alcun tipo di rimedio per dormire, come sciroppi antistaminici o sostanze naturali ma ricordando alcune semplici regole che possono fare la differenza.
Tra le tante ne ricordiamo alcune:
-curare l'alimentazione: non dare al bambino il seno o il biberon di camomilla altrimenti si innesca il bisogno di fare pipì e quindi processi metabolici che possono alterare il sonno; preparare alimenti che conciliano il sonno, come frutta cotta, cereali; prediligere alimenti che favoriscono la sintesi di serotonina, come pollo e legumi.
-Non stimolare il bambino nelle ore precedenti al sonno.
-Creare un atmosfera che identifichi l'ora del sonno.
-Non metterlo nella culla troppo tardi ecc.
Altri pediatri dopo avere avuto un attento colloquio con i genitori ed avere scongiurato problemi di carattere fisico del bambino e di comportamento da parte dei genitori non disdegnano l'uso di antistaminici che hanno un effetto calmante e quindi conciliante per il sonno. Ovviamente la dose ed il tempo per cui si somministrerà tale farmaco verranno stabiliti dal pediatra.