NEW YORK - La "cardiomiopatia di Filippide", che colpisce chi fa troppo esercizio, esiste veramente.
Quindi, non è solo una leggenda quella che vuole che Filippide, il soldato che ha portato ad Atene la notizia della vittoria di Maratona, sia morto subito dopo l'annuncio.
Secondo un articolo apparso su "Mayo Clinic Proceedings", alcuni ricercatori sono arrivati a questa conclusione basandosi sui dati di diverse ricerche precendenti, compresa l'autopsia di Micah True. L'ultramaratoneta, conosciuto come Caballo Blanco, è morto lo scorso 27 marzo durante un allenamento, e sul suo corpo è stato riscontrato un ingrossamento e diverse cicatrici sul cuore.
Gli studiosi, dunque, sono arrivati alla conclusione che l'allenamento estremo può causare delle modifiche nella struttura cardiovascolare che normalmente scompaiono entro una settimana, mentre per qualche individuo la ripetizione del processo per mesi e anni porta allo sviluppo di una fibrosi, ovvero l'accumulo di tessuto cicatriziale, di alcune parti del cuore e a una maggiore suscettibilità alle aritmie, notata ad esempio nel 12% dei maratoneti.
"L'esercizio fisico, anche se non è un farmaco, possiede tutti i caratteri di un principio attivo farmaceutico - ha spiegato James O'Keefe del Saint Luke's Hospital of Kansas City, l'autore principale - una dose quotidiana può essere molto efficace per la prevenzione e il trattamento di molte malattie, a cominciare dall'obesità. Ma come tutti i farmaci c'è un limite superiore sopra il quale i rischi potenziali superano i benefici".