ROMA - L'obesità infantile sta diventando talmente un problema che, come quella gli adulti, rientra pure nello studio del chirurgo estetico. Ciò è stato reso noto durante la presentazione della Fondazione Italiana per la lotta all'obesità infantile a Roma.
"Ogni anno le mamme che vengono nel mio studio a chiedere la liposuzione per i figli aumentano di circa il 2% - ha dichiarato Marco Gasparotti, chirurgo e presidente della Fondazione - noi ovviamente rifiutiamo, mentre ad esempio negli Usa la chirurgia bariatrica sugli adolescenti sta diventando la norma, ma e' un approccio sbagliato".
In base ai dati presentati, il 35% dei bambini italiani ha problemi di peso, e il 12% è obeso. Già oggi l'obesità rappresenta circa il 6% delle spese del bilancio del Paese. Per cercare di fare prevenzione la Fondazione ha già aperto alcuni ambulatori gratuiti dedicati ai bimbi, oltre a dei camp destinati ad ospitarli, e sta preparando campagne di sensibilizzazione per i genitori anche con testimonial.
Molto lavoro deve essere fatto anche sui genitori, ha rivelato Manuel Castello, Presidente della accademia internazionale di Pediatria: "Fino ai dodici anni le mamme pensano che il bambino debba essere grasso - ha affermato - poi invece vogliono che dimagriscano. In realtà la prevenzione inizia già durante la gravidanza".
Oltre all'alimentazione, sotto accusa è anche lo stile di vita dei piccoli, troppo sedentario e legato a computer e tv: "Qualcuno sostiene che questo sia il modo di crescere dei bambini di oggi - ha spiegato la psicologa Anna Oliverio Ferraris - che i videogiochi e la tv siano i divertimenti che richiedono. La realtà però è diversa, la maggior parte dei bimbi risponde con entusiasmo alle iniziative che favoriscono il movimento".