Stop alle bibite zuccherate a scuola in tutta l'Unione Europea. Lo ha deciso l'industria europea dei soft drink. Sono stati proprio i produttori, tramite Unesda, l'associazione che rappresenta i maggiori player del mercato, a deciderlo volontariamente.

La decisione riguarda anche i distributori automatici e sarà applicata gradualmente. L'obiettivo è raggiungere entro la fine del 2018 tutti i Paesi dell'Unione Europea, cioè 50mila scuole secondarie e più di 40 milioni di studenti.

Unesda, ufficialmente, ha scritto in una nota di aver preso questa decisione nell'ottica di ridurre l'obesità, ma forse si tratta di una reazione al clima sempre più ostile nei confronti dell'industria, che deve fare i conti con una rinnovata attenzione dei consumatori, e dei legislatori.

Già nel 2000 era stata decisa una riduzione del 12% degli zuccheri aggiunti, alla quale si è aggiunto un ulteriore 10% nel 2020. E ora la rinuncia volontaria alla vendita nelle scuole, uno dei bacini più redditizzi per le aziende. Soddisfatto il ministro dell'agricoltura Maurizio Martina: «È una scelta giusta, che tutela i nostri ragazzi».

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