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Un piatto di pasta integraleBOSTON - Attraverso una ricerca una ricerca condotta dai medici del Boston Childern's Hospital e pubblicata sul "Journal of American Medical Association", è stato smontato il dogma del "conto delle calorie" che è alla base di tutte le diete.

In pratica, le calorie non sono affatto tutte uguali e non è vero che si dimagrisce eliminando i grassi. Quindi, la ricetta perfetta per dimagrire potrebbe essere rielaborata in questo modo: non serve eliminare i grassi, anzi è una scelta che fa rallentare il dimagrimento, ma è molto utile sostituire i carboidrati raffinati con quelli integrali, verdure e legumi.

Lo studio ha confrontato gli effetti delle tre diete più popolari al mondo e ha messo quella a basso indice glicemico in testa per i migliori risultati. Le diete indagate sono state la Atkins a basso contenuto di carboidrati (ne contiene il 10 %, mentre il 60% sono grassi e il 30% proteine), quella con pochi grassi (con 20% grassi, 20% proteine e 60% carboidrati) e quella a basso indice glicemico (40% grassi e carboidrati non raffinati, 20 % proteine).

"Una caloria non è sempre una caloria e può incidere diversamente in relazione alla dieta scelta", ha spiegato David Ludwig direttore del centro di prevenzione dell'obesità dell'ospedale americano che ha diretto la ricerca. "Abbiamo indagato gli effetti delle diete nel lungo termine perché solo 1 persona su 6 mantiene il 10% del peso forma nel lungo periodo. Gli altri riprendono tutti i chili persi. Abbiamo confrontato 300 calorie di base per tutte le tre diete e visto che innescano reazioni biologiche molto diverse. Se si eliminano i grassi il dimagrimento rallenta, meglio eliminare i carboidrati raffinati e lasciare i grassi “buoni” abbinandoli a carboidrati integrali, verdure e legumi come indica la dieta a basso indice glicemico".

Le calorie, hanno ricordato gli esperti, sembrano uguali, ma il loro effetto biologico non è affatto lo stesso né per il peso né per la salute, infatti, se si abbattono i carboidrati "buoni" cioè quelli integrali, aumentano i livelli di cortisolo che può indurre alla insulino-resistenza e i livelli di proteina C-reattiva che incrementa il rischio cardiovascolare.

"La dieta con pochi grassi che riduce molto i grassi, che è anche tradizionalmente raccomandata dal governo americano e dalla Heart Association, induce al più basso livello di dispendio energetico e ad alterazioni lipidiche e insulino resistenza", ha concluso Ludwig.