Diventare mamma, già in condizioni normali, può suscitare ansia e preoccupazione. A maggior ragione ai tempi del Coronavirus. «Ma le pazienti possono essere tranquillizzate: i dati di cui disponiamo non sono moltissimi, ma abbastanza univoci nel dire che il virus non si trasmette durante la gravidanza e neppure il parto sembra essere un momento critico - afferma Stefano Bianchi, responsabile del dipartimento materno-infantile dell’Ospedale San Giuseppe di Milano -. Non c’è dunque alcuna controindicazione a quello vaginale. Detto ciò, è molto importante che anche le gestanti e le neomamme seguano le regole valide per la popolazione generale, volte a contrastare la diffusione del contagio».
Percorsi ad hoc per le gestanti
Un’altra buona notizia è che, a differenza di altre malattie virali che vedono nella gravidanza un periodo di maggior rischio per la mamma (come influenza e varicella), nel caso in cui si contragga il coronavirus l’essere gravida non comporta di per sé il rischio di una prognosi peggiore. «In questi ultimi giorni, tra le donne che si avvicinano al termine della gravidanza, non c’è più solo la paura del parto, ma anche quella generata dall’emergenza coronavirus - spiega Cinzia Piola, capo ostetrica dell’Ospedale San Giuseppe -. Per le gestanti e le neomamme che si recano in ospedale, dopo il controllo della temperatura corporea, è stato predisposto un percorso ad hoc, comprensivo di un ascensore dedicato, per accedere alla sala parto, al reparto di degenza e alla neonatologia, con l’obiettivo di ridurre il più possibile i contatti con gli altri utenti dell’ospedale».
Visite limitate a una persona
Le visite, al momento, sono limitate a un solo familiare, come misura di sicurezza per le donne e per lo staff dell’ospedale. «Certo, non è semplicissimo farlo accettare - prosegue la specialista -. La gioia della nascita di un figlio la si vorrebbe condividere con tutta la famiglia. L’aspetto positivo, che stiamo cercando di far comprendere, è che questi giorni in ospedale possono essere un momento speciale, tutto per mamma e papà, da trascorrere con il proprio bambino».
Twitter @fabioditodaro
Diventare mamma, già in condizioni normali, può suscitare ansia e preoccupazione. A maggior ragione ai tempi del Coronavirus. «Ma le pazienti possono essere tranquillizzate: i dati di cui disponiamo non sono moltissimi, ma abbastanza univoci nel dire che il virus non si trasmette durante la gravidanza e neppure il parto sembra essere un momento critico - afferma Stefano Bianchi, responsabile del dipartimento materno-infantile dell’Ospedale San Giuseppe di Milano -. Non c’è dunque alcuna controindicazione a quello vaginale. Detto ciò, è molto importante che anche le gestanti e le neomamme seguano le regole valide per la popolazione generale, volte a contrastare la diffusione del contagio».
Percorsi ad hoc per le gestanti
Un’altra buona notizia è che, a differenza di altre malattie virali che vedono nella gravidanza un periodo di maggior rischio per la mamma (come influenza e varicella), nel caso in cui si contragga il coronavirus l’essere gravida non comporta di per sé il rischio di una prognosi peggiore. «In questi ultimi giorni, tra le donne che si avvicinano al termine della gravidanza, non c’è più solo la paura del parto, ma anche quella generata dall’emergenza coronavirus - spiega Cinzia Piola, capo ostetrica dell’Ospedale San Giuseppe -. Per le gestanti e le neomamme che si recano in ospedale, dopo il controllo della temperatura corporea, è stato predisposto un percorso ad hoc, comprensivo di un ascensore dedicato, per accedere alla sala parto, al reparto di degenza e alla neonatologia, con l’obiettivo di ridurre il più possibile i contatti con gli altri utenti dell’ospedale».
Visite limitate a una persona
Le visite, al momento, sono limitate a un solo familiare, come misura di sicurezza per le donne e per lo staff dell’ospedale. «Certo, non è semplicissimo farlo accettare - prosegue la specialista -. La gioia della nascita di un figlio la si vorrebbe condividere con tutta la famiglia. L’aspetto positivo, che stiamo cercando di far comprendere, è che questi giorni in ospedale possono essere un momento speciale, tutto per mamma e papà, da trascorrere con il proprio bambino».
Twitter @fabioditodaro