Brutte notizie per tutti i «serie-addicted», in notevole incremento in questi tempi di quarantena obbligata a casa: molte produzioni tv Usa, dai network alle piattaforme, fermano i set e chiudere i teatri di posa. «Dovremmo chiudere tutto finché non capiremo cosa può fare questo virus - ha spiegato al «Los Angeles Times» Richard Shepard, produttore e regista del nuovo capitolo di «American Crime Story», la serie creata da Ryan Murphy -. Serve uno stop di un mese. I set sono ambienti incredibilmente intimi con centinaia di persone costantemente a contatto. Sono incubatori di virus».
Tra le produzioni più amate dagli italiani, si ferma la 16° stagione di «Grey's Anatomy»(Abc) di cui sono già stati girati 21 episodi dei 25 nonché le nuove serie Marvel per Disney+, «The Falcon and the Winter Soldier», «Loki» e «Wanda Vision». Si fermano successi globali come le nuove stagioni delle triadi «NCIS», «NCIS: Los Angeles» e «NCIS New Orleans» (Cbs) e «Chicago Fire», «Chicago P.D», «Chicago Med» (Nbc);
In quarantena anche titoli apocaliittici e molto adatti al periodo che stiamo vivendo come «The Walking Dead» e il prequel «Fear The Walking Dead» (Amc), mentre è pronto il debutto dello spin-off, «The Walking Dead - World Beyond» previsto, per ora, ad aprile su Amazon Prime. Robert Kirkman, l'autore della graphic novel da cui è stata tratta la fortunata serie, ha svelato per la prima volta su twitter qualche giorno fa che a provocare il virus nella storia sono state «spore aliene».
Bisognerà aspettare più del previsto prima di vedere gli adattamenti televisivi di «Lord of The Rings» (Amazon Prime, che solo per i diritti della saga di Tolkien ha speso 250 milioni di dollari) e il distopico «Snowpiercer» (Tnt), tratto dal film diretto nel 2013 dal premio Oscar Bong Joon Ho che si era ispirato alla graphic novel «Le Transperceneige» di Jacques Lob, Benjamin Legrand e Jean-Marc Rochette. Tra i nuovi arrivi, si ferma anche «American Crime Story: Impeachment» (Fx), sul Sexgate, lo scandalo politico-sessuale che colpì nel 1998 il presidente Usa Bill Clinton (interpretato da Clive Owen) per la relazione con Monica Lewinsky (Beanie Feldstein) .
Tra i titoli Apple Tv+ si fermano, fra le altre, le riprese della seconda stagione del successo ««Morning News» con Jennifer Aniston e la novità «Suspicion» con Uma Thurman, nei panni di un'importante donna d'affari il cui figlio viene rapito, remake della serie thriller israeliana «False Flag». Netflix blocca le riprese di «Stranger Things 4», «The Witcher 2» e la settima e ultima stagione della comedy già cult «Grace & Frankie» con Jane Fonda e Lily Tomlin. «Ho vissuto molto, ma (quello che sta succedendo) è del tutto nuovo e difficile da credere» ha commentato Jane Fonda sul suo blog. Con il blocco alle produzioni ci sono persone che «per un periodo indefinito non riceveranno una paga - aggiunge l'attrice e attivista -. Così tante persone nel Paese vivono da uno stipendio all'altro».
Per il regista televisivo Jesse Peretz («Orange is the new black»), i membri di cast e troupe sono ugualmente preoccupati per l'emergenza medica e per il rischio di non guadagnare nulla per un lungo periodo: «Non so quali potrebbero essere le risposte - spiega al «L.A. Times» -. Ma tra Netflix, Amazon, Warner Bros, Fox sono abbastanza sicuro che abbiano le risorse finanziarie per pagare le persone e affrontare sei settimane di ritardo nelle produzioni. Penso sia un imperativo morale che si prendano le loro responsabilità».
Brutte notizie per tutti i «serie-addicted», in notevole incremento in questi tempi di quarantena obbligata a casa: molte produzioni tv Usa, dai network alle piattaforme, fermano i set e chiudere i teatri di posa. «Dovremmo chiudere tutto finché non capiremo cosa può fare questo virus - ha spiegato al «Los Angeles Times» Richard Shepard, produttore e regista del nuovo capitolo di «American Crime Story», la serie creata da Ryan Murphy -. Serve uno stop di un mese. I set sono ambienti incredibilmente intimi con centinaia di persone costantemente a contatto. Sono incubatori di virus».
Tra le produzioni più amate dagli italiani, si ferma la 16° stagione di «Grey's Anatomy»(Abc) di cui sono già stati girati 21 episodi dei 25 nonché le nuove serie Marvel per Disney+, «The Falcon and the Winter Soldier», «Loki» e «Wanda Vision». Si fermano successi globali come le nuove stagioni delle triadi «NCIS», «NCIS: Los Angeles» e «NCIS New Orleans» (Cbs) e «Chicago Fire», «Chicago P.D», «Chicago Med» (Nbc);
In quarantena anche titoli apocaliittici e molto adatti al periodo che stiamo vivendo come «The Walking Dead» e il prequel «Fear The Walking Dead» (Amc), mentre è pronto il debutto dello spin-off, «The Walking Dead - World Beyond» previsto, per ora, ad aprile su Amazon Prime. Robert Kirkman, l'autore della graphic novel da cui è stata tratta la fortunata serie, ha svelato per la prima volta su twitter qualche giorno fa che a provocare il virus nella storia sono state «spore aliene».
Bisognerà aspettare più del previsto prima di vedere gli adattamenti televisivi di «Lord of The Rings» (Amazon Prime, che solo per i diritti della saga di Tolkien ha speso 250 milioni di dollari) e il distopico «Snowpiercer» (Tnt), tratto dal film diretto nel 2013 dal premio Oscar Bong Joon Ho che si era ispirato alla graphic novel «Le Transperceneige» di Jacques Lob, Benjamin Legrand e Jean-Marc Rochette. Tra i nuovi arrivi, si ferma anche «American Crime Story: Impeachment» (Fx), sul Sexgate, lo scandalo politico-sessuale che colpì nel 1998 il presidente Usa Bill Clinton (interpretato da Clive Owen) per la relazione con Monica Lewinsky (Beanie Feldstein) .
Tra i titoli Apple Tv+ si fermano, fra le altre, le riprese della seconda stagione del successo ««Morning News» con Jennifer Aniston e la novità «Suspicion» con Uma Thurman, nei panni di un'importante donna d'affari il cui figlio viene rapito, remake della serie thriller israeliana «False Flag». Netflix blocca le riprese di «Stranger Things 4», «The Witcher 2» e la settima e ultima stagione della comedy già cult «Grace & Frankie» con Jane Fonda e Lily Tomlin. «Ho vissuto molto, ma (quello che sta succedendo) è del tutto nuovo e difficile da credere» ha commentato Jane Fonda sul suo blog. Con il blocco alle produzioni ci sono persone che «per un periodo indefinito non riceveranno una paga - aggiunge l'attrice e attivista -. Così tante persone nel Paese vivono da uno stipendio all'altro».
Per il regista televisivo Jesse Peretz («Orange is the new black»), i membri di cast e troupe sono ugualmente preoccupati per l'emergenza medica e per il rischio di non guadagnare nulla per un lungo periodo: «Non so quali potrebbero essere le risposte - spiega al «L.A. Times» -. Ma tra Netflix, Amazon, Warner Bros, Fox sono abbastanza sicuro che abbiano le risorse finanziarie per pagare le persone e affrontare sei settimane di ritardo nelle produzioni. Penso sia un imperativo morale che si prendano le loro responsabilità».