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I chili di troppo aumentano il rischio di sviluppare il cancro. In particolare, nelle donne sovrappeso il tumore del seno ha un’incidenza maggiore, una prognosi peggiore e un’aumentata resistenza ai farmaci. Quale siano i meccanismi alla base di questo legame non è ancora del tutto chiaro. Un nuovo studio dell’Istituto Europeo di Oncologia ha svelato il meccanismo molecolare in atto.

Il team guidato da Francesco Bertolini, responsabile del Laboratorio di Ematoncologia dello IEO, ha scoperto il modo in cui le cellule del tessuto adiposo promuovono la crescita locale e metastatica del tumore mammario. Lo studio, apparso sulla rivista Cancer research e finanziato da AIRC, mostra che due proteine (GM-CSF e MMP9) espresse da cellule tumorali e da cellule del tessuto adiposo hanno un ruolo importante nello sviluppo dei tumori del seno e delle loro metastasi.

«In laboratorio abbiamo scoperto che entrambe queste proteine sono rilasciate in elevate quantità dalle cellule staminali progenitrici presenti nel tessuto adiposo quando queste entrano in contatto con le cellule cancerose – continua Francesca Reggiani, prima firma dell’articolo -. Queste cellule progenitrici promuovono la crescita del tumore nel seno e delle metastasi nei polmoni, generando un microambiente ricco di vasi e di cellule che permettono la crescita tumorale.

Le proteine prodotte dal tessuto adiposo sono in grado di aumentare la generazione di nuovi vasi, di inibire la risposta immunitaria verso il tumore e favorire l’invasione nei tessuti circostanti. L’inibizione specifica di queste molecole contrasta efficacemente lo sviluppo del tumore in cellule e animali di laboratorio».

Dallo studio emerge anche che l’inibizione delle due proteine GM-CSF e MMP9 da parte delle cellule staminali del tessuto adiposo potrebbe essere alla base degli effetti di un farmaco, la metformina, usato per il diabete e studiato per certi tipi di cancro. «Sapevamo da studi precedenti che la metformina riduce l’incidenza del cancro del seno nelle donne diabetiche o con sindrome metabolica» spiega Bertolini, che ha indagato gli effetti della metformina sulla crescita tumorale nel seno e nelle metastasi.

I risultati «sostengono ulteriormente la possibile applicazione clinica della metformina nei pazienti oncologici» ma anche che una dieta a basso contenuto calorico può prolungare la sopravvivenza delle donne colpite da tumore del seno e che le pazienti con questa malattia dovrebbero prestare particolare attenzione al peso.

Numerosi studi indagano il legame alla base dell’aumentato rischio oncologico delle persone in sovrappeso. Identificare le molecole che regolano l’attività del tessuto adiposo favorevole al tumore è cruciale anche perché possono diventare bersaglio di nuove terapie anticancro.

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