Negli adolescenti obesi, la flora batterica ha delle caratteristiche peculiari, diverse rispetto a quelle del microbiota dei loro coetanei normopeso e degli adulti obesi. Questi profili, se meglio compresi, potrebbero aprire la strada a una nuova prospettiva nel trattamento di questa condizione.

La scoperta viene dall’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma. Lo studio, apparso sulla rivista Frontiers in Microbiology, analizza la composizione della popolazione batterica intestinale in adulti e adolescenti e la confronta in relazione all’obesità e all’età.

Negli adolescenti obesi, i ricercatori hanno osservato una variabilità microbica che si perde negli adulti, rendendo meno efficaci gli interventi terapeutici. Inoltre, gli autori hanno trovato differenze nel microbiota degli obesi rispetto a quello dei coetanei normopeso: nei primi è stato infatti evidenziato uno spiccato aumento di alcuni microbi marcatori (Faecalibacterium prausnitzii e Actinomyces), mentre ne mancano quasi totalmente degli altri (Parabacteroides, Rikenellaceae, Bacteroides caccae, Barnesiellaceae e Oscillospira).

Oltre alla differente composizione microbica, sono state scoperte anche differenti funzioni metaboliche: negli obesi sono, infatti, aumentati i metaboliti coinvolti nella biosintesi degli acidi biliari primari e degli steroidi, nel metabolismo di alcuni zuccheri e nella gluconeogenesi (la sintesi biochimica di glucosio a partire da sostanze non zuccherine).

CHE COSA INTENDIAMO CON MICROBIOTA INTESTINALE

Il microbiota intestinale, comunemente chiamato flora batterica, è composto da miliardi di batteri. Il suo ruolo nell’obesità non è certo nuovo. Già nel 2013, uno studio apparso sulla prestigiosa rivista Science mostrava come il trapianto in due topolini normopeso del microbiota di due donne adulte, due gemelle solo una delle quali obesa, aveva come conseguenza il rapido aumento di peso dell’animale trapiantato con il microbiota di quest’ultima, nonostante una dieta povera di grassi.

Da qui viene l’idea di individuare marcatori batterici dell’obesità, possibili target di terapie con probiotici specifici, scelti su misura per la patologia e anche per l’età dei pazienti.

«L’assegnazione di nuovi marcatori batterici dell’obesità nel paziente adolescente può aprire nuove strade per il ripristino delle condizioni di equilibrio compromesse dall’obesità – spiega la dottoressa Lorenza Putignani, responsabile di parassitologia dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù - Questo può essere realizzato attraverso un’alimentazione funzionale e una terapia microbica che faccia uso di probiotici specifici scelti su misura per la patologia e per l’età del pazienti».


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