MILANO - In Italia ci sono troppi dentisti: ben 59mila, ovvero uno ogni 900 abitanti, quando secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità dovrebbero essere uno ogni 2000 abitanti.
Non solo, ma molti di questi la laurea la prendono all'estero e spesso in Università che offrono corsi di studi più brevi.
Questi sono alcuni dei problemi evidenziati dal Presidente della Commissione albo odontoiatri, Giuseppe Reno, in un'intervista a "Medi@-Medici in azione", rivista della Federazione degli ordini dei medici.
"Nelle Università italiane si formano circa 800 studenti per anno accademico - ha spiegato Renzo - mentre ogni anno le nuove iscrizioni agli albi sono 1500. Molte Università di Paesi comunitari stanno formando migliaia di studenti italiani che, nel rientrare nel nostro paese, chiederanno l'iscrizione all'Albo, nonostante nessun esame di abilitazione abbia potuto verificare l'adeguatezza della formazione. In molti di questi paesi la formazione dura 5 e non di 6 anni, come in Italia, ed è quindi difforme dalla nostra. Solo all'Università in Madrid ci sono 1500 studenti italiani".
Inoltre, alcuni atenei italiani, come ha affermato Renzo, "avrebbero sottoscritto protocolli con Università albanesi per corsi di laurea in odontoiatria che accolgono anche nostri connazionali, eludendo la programmazione nazionale. Siamo anche venuti a conoscenza dell'istituzione in Albania di scuole di specializzazione in materie odontoiatriche istituite, sembra, ad hoc proprio per cittadini italiani".
L'intervento urgente da fare è sulla certificazione della qualità professionale che dovrebbe essere fatta dagli ordini all'iscrizione agli Albi, mentre oggi l'iscrizione è un riconoscimento successivo all'esame di abilitazione.
"Tale verifica - ha concluso - è del tutto inesistente per i laureati di molti paesi dove esistono corsi di laurea frequentati da cittadini italiani e che non richiedono un esame di abilitazione finale. Chiediamo dunque immediati correttivi, tra cui un serio esame di abilitazione".