NEW HAVEN (CONNECTICUT - USA) - In base ad una ricerca condotta da medici dell'Università di Yale, negli Stati Uniti, la probabilità di ammalarsi di un tumore cutaneo cresce del 69% in chi ha fatto lampade abbronzanti prima dei 40 anni. Per di più, il pericolo sale sempre di più all'aumentare dell'utilizzo.

Tuttavia non è una notizia che stupisce, ma è l'ennesima conferma (se ancora ce ne fosse bisogno) che stavolta arriva da uno studio rigoroso pubblicato sul Journal of the American Academy of Dermatology.

Le lampade abbronzanti fanno molto male alla pelle, poiché favoriscono il rischio di carcinoma delle cellule basali.

Infatti, 376 pazienti con meno di 40 anni a cui era stato diagnosticato un carcinoma delle cellule basali hanno risposto a questionari che indagavano sul loro uso delle lampade abbronzanti. Si chiedeva a che età avevano iniziato, quanto spesso vi si sottoponevano, quanto duravano di solito le sedute, se avevano mai avuto bruciature a seguito dell'uso di lampade.

Il risultato è netto in quanto chi prima dei 40 anni ha fatto uso di lampade abbronzanti vede crescere la probabilità di un cancro alla pelle del 69% rispetto a chi non le ha mai fatte. La correlazione è particolarmente evidente nelle donne e in chi ha avuto un carcinoma delle cellule basali in aree esposte. I ricercatori hanno soprattutto evidenziato un effetto "dose-dipendente" delle lampade, dato che al crescere dell'esposizione aumenta di pari passo il pericolo di ammalarsi, segno inequivocabile di un legame fra i due eventi.

Il carcinoma delle cellule basali è uno dei tumori della pelle più comuni, anche se difficilmente si diffonde o diventa letale, ma spesso eliminarlo comporta cicatrici visibili perché di solito si sviluppa in aree esposte al sole come il viso o il collo. Inoltre, di recente si è assistito ad un incremento dei casi anche a livello del torace.