MILANO - Secondo i dati di uno studio europeo pubblicato sull'European Journal of Cancer, nelle Breast Unit europee solo una donna su quattro affetta da tumore al seno è stata sottoposta all'asportazione della mammella tra il 2003 e il 2010, ma solo una su cinque se si considera unicamente il 2010.

Quindi si registrano interventi sempre meno "demolitivi" per le donne che hanno un tumore alla mammella.

L'indagine ha raccolto e confrontato l'attività delle Breast Unit che hanno inviato i propri dati ad Eusoma (European Society of Breast Cancer Specialists, la società che certifica la qualità delle Breast Unit) su base volontaria.

"Lo studio evidenzia un approccio europeo conservativo, frutto di un'ottima organizzazione ospedaliera e probabilmente della consapevolezza delle donne nel partecipare alla scelta terapeutica", ha spiegato Carlos Alberto Garcia-Etienne, senologo di Humanitas Cancer Center, primo autore dello studio.

"Il dato colpisce se confrontato con due studi americani diffusi nel 2009 da Mayo Clinic e Moffitt Cancer Center che evidenziavano scelte più aggressive, fino al 60% di mastectomie totali. La chirurgia conservativa consente operazioni sempre più mirate e limitate con l'obiettivo di risparmiare al massimo il tessuto mammario sano e garantisce risultati equivalenti alla mastectomia totale. In particolare, è preferibile rispetto ad interventi più aggressivi quando un tumore è piccolo e diagnosticato in fase precoce".