Stiamo diventando sempre più miopi perché viviamo sempre meno all’aria aperta. «In effetti la miopia è in forte aumento nel mondo, anche per gli stili di vita» sottolinea Francesco Bandello, primario dell’Unità di Oculistica dell’Ospedale San Raffaele di Milano. «Trascorrere infatti la maggior parte del tempo al chiuso, in ambienti ristretti e davanti al monitor di un computer, di un tablet o di altri dispositivi elettronici costringe i nostri occhi a un continuo sforzo di accomodazione per poter mettere a fuoco gli oggetti a distanza ravvicinata. Si tratta di uno sforzo costante e prolungato che causa la miopizzazione dell’occhio».

Anche uno studio pubblicato recentemente su Nature Genetics – che ha individuato 161 geni che favoriscono questo difetto – conferma il ruolo determinante dello stare all’aria aperta: chi infatti fin da piccolo non è stato adeguatamente esposto alla luce naturale può correre maggiori rischi di sviluppare la miopia.

«La miopia, insieme a l’ipermetropia e l’astigmatismo, è uno dei principali difetti refrattivi che - aggiunge Scipione Rossi, responsabile dell’Oculistica dell’Ospedale San Carlo di Nancy di Roma - si corregge con l’uso di occhiali o lenti a contatto».

Per quanto riguarda la chirurgia, la possibilità cioè di ricorrere al laser per eliminare il problema, meglio aspettare la completa maturazione del bulbo oculare: in altre parole «la stabilizzazione del problema». Il che significa non intervenire prima dei 20-25 anni. Altrimenti si corregge il difetto ma non si ferma l’eventuale evoluzione e ricomparsa del problema.

Miopia

Chi è miope vede sfocato da lontano. E tende a strizzare gli occhi per vedere meglio e ad avvicinarsi all’oggetto della sua attenzione.

Il difetto, che si misura in diottrie, è determinato dal fatto che l’immagine degli oggetti non si forma esattamente sulla retina, ma davanti: «il fuoco dell’immagine cioè cade davanti al piano retinico e così sulla superficie della retina si forma un’immagine sfocata», puntualizza Bandello.

Tanto maggiore è il difetto visivo, tanto minore è la distanza alla quale si vede bene.

In genere la miopia compare in età scolare, aumenta nel periodo dello sviluppo e tende a stabilizzarsi intorno ai 20-25 anni. A meno che non siano presenti particolari patologie che la fanno ulteriormente peggiorare. Come raccomanda l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (IAPB), usare le lenti giuste è fondamentale per rallentarne l’evoluzione.

Ipermetropia

L’ipermetropia, se lieve, è un difetto di vista che può passare inosservato. «Perché viene compensato dall’incessante lavoro dei muscoli oculari e del cristallino» spiega Rossi. Anche se frequenti mal di testa e affaticamento visivo, soprattutto durante la lettura, possono essere degli indizi.

In caso, invece, di ipermetropia elevata si vede male sia da lontano che da vicino ed è necessario l’uso di occhiali o lenti a contatto.

Nell’occhio ipermetrope, al contrario di quello miope, la messa a fuoco avviene al di là della retina (oltre il piano retinico). Questo è dovuto principalmente al bulbo oculare corto (mentre nei miopi è più lungo della norma).

L’ipermetropia si misura in diottrie: più forte è il difetto, maggiori sono le diottrie necessarie alla sua correzione.

Astigmatismo

L’astigmatico vede gli oggetti poco definiti e, nei casi più gravi, anche leggermente deformati, indipendentemente dalla loro distanza. La visione cioè non è nitida né da lontano né da vicino.

Questo disturbo della vista in genere è dovuto a una deformazione della cornea o delle strutture interne del bulbo oculare, come per esempio il cristallino.

Se un certo grado di astigmatismo corneale è fisiologico e, come indicato dallo IAPB, fino a 0,5 diottrie si può anche evitare di correggerlo, l’astigmatismo più severo va corretto con occhiali (o lenti) adeguati, altrimenti lo sforzo cui si sottopone l’occhio per mettere a fuoco le immagini può causare affaticamento oculare, mal di testa, bruciore agli occhi e lacrimazione.

L’astigmatismo generalmente è congenito, ma può essere causato anche da traumi, lesioni e infezioni alla cornea o da una malattia chiamata cheratocono. E può peggiorare crescendo.

Qual è il difetto più invalidante?

«Dipende ovviamente dal grado del difetto refrattivo» risponde Rossi.

«Ma fermo restando che, come per gli altri difetti refrattivi, con gli occhiali si corregge, la miopia se elevata può determinare un’alterazione dei tessuti oculari tale da degenerare in retinopatia miopica o corioretinosi miopica» aggiunge il primario del San Raffaele. Sono malattie oculari che possono causare anche il distacco della retina.

«L’occhio miope è infatti un occhio più lungo e se fortemente miope (15/20 diottrie) è molto allungato, di conseguenza il tessuto della parete oculare si deforma, assottigliandosi, e la retina si indebolisce» spiega lo specialista dell’Ospedale San Carlo di Nancy di Roma.

Un eventuale difetto della vista è opportuno correggerlo il prima possibile. Il dottor Bandello conclude ricordando l’importanza dei periodici controlli dall’oculista: «a partire dalla prima infanzia, poi al momento dell’ingresso a scuola e, se tutto va bene, ogni 2-3 anni. Momento topico è rappresentato dai 40 anni, età dell’insorgenza della presbiopia. Poi i controlli vanno fatti più frequentemente, secondo le indicazioni dell’oculista, perché aumenta la probabilità di insorgenza di malattie oculari asintomatiche». @simona_regina

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