Le piaghe da decubito o più precisamente le lesioni da pressione sono un grave problema di salute per le persone allettate o comunque costrette all’immobilità. Si tratta di lesioni cutanee prodotte dall’elevata pressione su specifiche aree del corpo sulle quali si poggia per un tempo molto lungo.

Ecco perché le zone a maggior rischio sono i glutei, i gomiti, i talloni, le caviglie, le spalle, la schiena: in queste zone le lesioni possono comparire anche come conseguenza dello sfregamento continuo con lenzuola rigide, a causa della macerazione indotta da un’eccessiva sudorazione, l’incontinenza fecale o urinaria, ma anche la malnutrizione o l’essere affetti da patologie croniche come il diabete.

«Il caldo peggiora le piaghe da decubito che diventano un problema di rilevanza ancora maggiore. Bisogna però tenere ben presente che le piaghe si possono prevenire, curare, guarire» spiega Enzo Manzato, Direttore Clinica Geriatrica Azienda Ospedaliera - Università di Padova.

LESIONI: PERCHÉ IL CALDO È UN’AGGRAVANTE?

Nei pazienti scarsamente mobili o allettati si può notare dapprima un arrossamento, poi la formazione di vesciche e infine la formazione di vere e proprie ferite aperte che si rimarginano con una difficoltà estrema. Proprio perché rimarginare queste piaghe è molto difficile è bene impegnarsi in ogni modo per prevenirle. «Farlo d’estate è ancora più difficile, soprattutto se il paziente ha una certa età, perché l’anziano si disidrata e anche quando non lo è suda e il sudore macera la cute. In entrambi i casi la pelle, purtroppo, è più facilmente lesionabile» sottolinea il dottor Manzato.

Ecco perché bisognerebbe cambiare la posizione dell’allettato almeno ogni due ore, per evitare l’eccessiva pressione sulle zone a rischio, utilizzare biancheria morbida in cotone traspirante per evitare la formazione di lesioni da sfregamento, mantenere la pelle asciutta e pulita, tenere asciutte e pulite le mucose dopo aver urinato o defecato. Tutte queste accortezze non sono facili da mettere in pratica soprattutto nei pazienti molto anziani e poco collaborativi.

«Detersione e pulizia di una piaga sono da sole scarsamente efficaci se non si migliorano le condizioni generali di alimentazione e nutrizione dell’anziano, cosa che con il caldo si rende più difficile» fa notare comunque l’esperto.

LE TERAPIE POSSIBILI

Se dunque, non si è riusciti a prevenire la formazione delle piaghe, curarle d’estate è tutt’altro che facile come conclude il dottor Manzato: «La guarigione di una piaga da decubito richiede interventi multipli, talora di più persone ognuna specializzata in un ambito ben preciso: dall’infermiere al fisioterapista, al chirurgo. D’estate, però, si va in ferie, con il risultato che si riducono le disponibilità di questo tipo di personale.

Per tutti i pazienti costretti a letto, il caldo è motivo di stress, ma lo è soprattutto per gli anziani perché per definizione rispondono meno bene agli stress rispetto ai giovani. Ecco perché occorre fare in modo che il caldo non divenga un motivo di peggioramento della salute della cute, in particolare dell’anziano».

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