ROMA - È stato pubblicato sulla rivista "Nature" unna delle due ricerche che pochi mesi fa aveva sollevato molte polemiche per aver prodotto in laboratorio una "super-versione" mutante del virus dell'influenza aviaria, l'H5N1, capace di diffondersi facilmente tra i mammiferi.
Lo studio, firmato da Yoshihiro Kawaoka dell'Università del Wisconsin-Madison negli Stati Uniti, insieme ad una ricerca parallela condotta sullo stesso argomento da Ron Fouchier dell'Erasmus Medical Centre di Rotterdam in Olanda, è stato accusato di favorire potenzialmente il bioterrorismo.
Dopo i controlli effettuati in seguito alle polemiche, lo scorso aprile il National Science Advisory Board for Biosecurity statunitense ha dato il via libera alla pubblicazione di entrambe le ricerche, rispettivamente sulle pagine di "Nature" e di "Science".
Il virus che è stato ottenuto coniuga la mortalità del virus dell'aviaria, con un tasso di decessi del 60%, e la rapidità di contagio della suina, la pandemia influenzale del 2009. Dai due esperimenti è emerso che la distanza fra un normale virus dell'aviaria o della suina e il supervirus ottenuto dagli scienziati è breve, poiché si tratta di 4 mutazioni del genoma nel caso dell'esperimento del Wisconsin e di 5 in quello di Rotterdam. Adesso la paura è che ciò che in laboratorio è stato ottenuto con relativa facilità prima o poi possa accadere spontaneamente in natura.