Tutt'altro che dimenticata. La sifilide torna prepotentemente in Europa. Secondo gli ultimi dati diffusi dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Ecdc), nel decennio 2007-2017 nel vecchio continente si è registrato un aumento del 70% di nuovi casi di sifilide. Un risultato allarmante se si considera la progressiva perdita di coscienza sulle malattie sessualmente trasmesse. Un esempio? In caso di infezione la persona è più suscettibile ad infettarsi con il virus HIV.

Che cos'è la sifilide?

La sifilide è un’infezione genitale che causa ulcere ed escoriazioni. Fu descritta per la prima volta nel XVI secolo e si ritiene che sia stata importata dalle Americhe dopo i primi viaggi degli spagnoli. A causare la sifilide è il microrganismo Treponema pallidum. La malattia si trasmette di persona in persona direttamente attraverso le ferite e le ulcere che si formano nelle zone genitali, rettali e sulla bocca a seguito di contatto sessuale poiché il microrganismo si riproduce facilmente sulle mucose dei genitali e della bocca. Con una incidenza annuale di 12 milioni di nuovi malati nel mondo, la sifilide è, dopo l’Aids, l’infezione sessualmente trasmissibile con il più alto tasso di mortalità.

I MARINAI DI CRISTOFORO COLOMBO IMPORTARONO IN SPAGNA MALATTIA DELLA VERGOGNA

Come si manifesta?

La sifilide si sviluppa in tre differenti stadi. Dal momento che alcune fasi della malattia hanno un lungo decorso senza manifestazioni cliniche evidenti, è possibile un’evoluzione progressiva in assenza di diagnosi e terapia. La prima fase è definita “sifilide primaria” ed è caratterizzata dalla comparsa di una singola ferita. Se non opportunamente trattata l'infezione evolve nella “sifilide secondaria” che è caratterizzata dall’insorgenza in più punti di un'eruzione cutanea che non è accompagnata da prurito. Il tutto è spesso caratterizzato da febbre, ingrossamento dei linfonodi e mal di gola. Alla scomparsa dei sintomi del secondo stadio, la persona è ancora malata anche se non mostra più i sintomi evidenti. Quando la sifilide entra nel terzo stadio, noto anche con il nome di «sifilide latente», possono iniziare i danni agli organi interni che si possono manifestare anche a distanza di decenni. Una volta che la sifilide entra nel terzo stadio, l’individuo perde la capacità di controllare i movimenti muscolari, può avere delle paralisi, confusione mentale, cecità graduale e sviluppo di demenza. Il danno può essere tanto serio da portare alla morte.

Quali sono le cure?

Fortunatamente la cura dell'infezione da Treponema pallidum è abbastanza semplice. Cardine del trattamento è la somministrazione di antibiotici. Il più efficace che negli anni ha contribuito a diminuire drasticamente le morti da sifilide è la penicillina. Di fondamentale importanza è la diagnosi precoce. Prima si inizia il trattamento e minori saranno i danni. L'antibiotico infatti debella il microrganismo ma non cura eventuali danni causati dallo stesso.

Prevenzione migliore arma

Come per tutte le infezioni sessualmente trasmesse, la prevenzione passa dall'utilizzo del profilattico. Attenzione però ad abbassare la guardia: le ferite e le ulcere cutanee possono trasmettere l’infezione anche durante il sesso orale o qualunque altro contatto cutaneo con le zone infette. Ecco perché è sempre importante monitorare ogni minimo cambiamento in modo tale da rivolgersi al medico ed effettuare il test per scoprire una eventuale infezione. Attenzione anche alla gravidanza: nonostante la sua bassa incidenza, nel nostro Paese viene effettuato lo screening su tutte le donne, prima del concepimento o all’inizio della gravidanza, per la prevenzione dell’infezione congenita. Secondo lo stato d’infezione della madre infatti l’infezione può essere trasmessa al feto causando morte in utero o la nascita di un bimbo con sifilide congenita.