Per emorragia si intende una perdita consistente di sangue la quale può essere esterna o interna ed essere venosa o arteriosa. In caso di emorragia arteriosa si nota come il sangue sia di colore rosso vivo e fuoriesca con il caratteristico andamento detto a fiotti. In caso di emorragia venosa le caratteristiche sono diverse il sangue e di colore rosso scuro e si ha una fuoriuscita con una bassa pressione. In caso di emorragia interna il sanguinamento può essere solo intuito, i sintomi possono essere pallore, sudorazione profusa, respirazione accelerata e superficiale, può comparire tremore e visione offuscata sino ad arrivare alla perdita di coscienza. La vista del sangue può mettere in agitazione chi soccorre, quindi la prima accortezza è quella di non farsi prendere dal panico. In caso di emorragia arteriosa, si deve cercare di arrestare il flusso di sangue, si deve esercitare pressione con le dita o con il pugno chiuso a monte della ferita, sino all’arrivo del 118. In caso di emorragia venosa , la pressione va esercitata (aiutandosi con un panno) direttamente sulla ferita, preferibilmente applicandovi sopra un bendaggio. E’ buona norma allentare i vestiti troppo stretti. In caso si sospetti di emorragia interna, si deve posizionare la persona in posizione antishock, chiamare il 118 e cercare di parlare alla persona evitando che perda coscienza.(La posizione anti shock è indicata in tutti i casi di emorragia) Non dare da bere alcol o caffè alla persona ferita, evitare se possibile il contatto con il sangue della persona ferita utilizzando dei guanti. Non rimuovere eventuali bende se si imbevono di sangue ma aggiungerne delle altre. Non usare lacci emostatici in quanto possono danneggiare i tessuti circostanti, usare tessuti a “banda larga”. In caso l’emorragia sia causata da un corpo penetrato in profondità e si suppone che possa aver lacerato un arteria, non deve essere rimosso.