Protagonista dell'iconografia sacra e non sin dall'antichità, accostato da sempre a tutto ciò che è luminoso, delicato, sensibile, solare, il delfino è un animale che può rivelarsi molto utile nei casi di riabilitazione motoria e psichica

Delfinoterapia: nuotare con i delfini. E guarire

Prima di capire cos'è la delfinoterapia, spendiamo due parole sulla pet therapy, la terapia dolce basata sull'interazione tra paziente e animale. Ora, "pet" è una delle prime parole che si imparano a scuola o in altri impatti anglofoni. La parola viene solitamente tradotta con "animaletto domestico" o qualcosa del genere. Nella pet therapy però non si impiegano solo cani, gatti, criceti, conigli, uccellini. In realtà, in questo grande insieme ricadono anche cavalli, mucche e capre. Pesci, pure, e non solo quelli da acquario, ma anche i delfini: la branca della pet therapy che impiega questi animali a scopo riabilitativo prende il nome di dolphin therapy o delfinoterapia.

I delfini tra leggenda e scienza

La leggenda collega l'origine dei delfini a una punizione che Dioniso inflisse a un gruppo di pirati: dopo averli lanciati in mare, pensò bene di trasformarli in delfini e, da quel momento, questi animali avrebbero poi sviluppato una forma di melanconico affetto verso noi esseri umani. Le successive leggende ricalcano tutte questo mito, in un modo o nell'altro: il musicista greco Arione pare siano stati i delfini a riportarlo a riva sano e salvo; scrittori autorevoli come Plinio il Vecchio ci narrano di splendide amicizie tra delfini e fanciulli.

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