Molti associano questa condizione all'uso improprio di farmaci in particolari quelli che inducono un erezione. In realtà come vedremo esistono delle distinzioni ben definite sui diversi tipi di priapismo.
Una prima condizione è data dal priapismo a basso flusso, in questo caso avremo una ostruzione delle vene che interscambiano il sangue con i corpi cavernosi, di conseguenza con il passare delle ore il flusso di sangue arterioso che arriva agli stessi corpi cavernosi si arresta creando una situazione di stallo molto critica.
In questa condizione in cui l'ossigeno di fatto non arriva ad i tessuti del pene si creano delle condizioni di stasi sanguigna che se non trattati in maniera tempestiva possono portare ad un ischemia che se complicata da gangrena viene risolta chirurgicamente con l'amputazione dell'organo.
Il trattamento del priapismo a basso flusso deve avvenire entro le sei ore. Per diagnosticare il priapismo a basso flusso viene eseguito un doppler del pene in cui si osservano i flussi sanguigni, oltre che un emogas analisi direttamente sul pene.
Le cause possono essere dovute a condizioni patologiche che possono portare a questo tipo di problema, come puo' verificarsi nel caso dell'anemia mediterranea, ma nella maggior parte dei casi il priapismo a basso flusso è dato da un uso non corretto di farmaci; come nel caso delle iniezioni itracavernose direttamente sul pene, in cui l'introduzione di un elevata quantità di farmaco porta al priapismo.
L'abuso di alcol e droga in modo specifico cocaina possono portare a questa condizione.
Il trattamento nei casi di priapismo a basso flusso è di tipo farmacologico se precedente alle sei ore, ma anche qui la diagnosi ci permetterà di personalizzare il trattamento, che mira allo svotamento dei corpi cavernosi ed al ripristino di un normale circolo sanguigno.
Nei casi in cui il paziente non dovesse rispondere in maniera adeguata al trattamento farmacologico, si procedera chirurgicamente allo svuotamento del sangue venoso.