A Natale è possibile conciliare tradizione, innovazione e salute anche a tavola.
E gli italiani sembrano proprio pronti a farlo. Tanto che 7 su 10 punteranno sui cosiddetti «Christmas Light Dishes», ricette rivisitate, ma appartenenti alla secolare tradizione culinaria del Belpaese. Lo ha rilevato uno studio promosso dal Polli Cooking Lab, l’osservatorio sulle tendenze alimentari dell’omonima azienda toscana, secondo il quale la tavola natalizia vedrà anche un forte aumento dei prodotti chilometro 0 (65%), sempre più utilizzati dagli italiani, ma anche dai grandi ristoranti. Pesce (65%) e verdura (56%) diventano protagonisti, capaci di lasciare spazio al gusto senza trascurare le proprietà nutrizionali.
I CONSIGLI DEGLI CHEF
Antipasti
La chef toscana Valeria Piccini consiglia crostini di cavolo. Nella sua ricetta si possono aggiungere anche acciughe e alici (LEGGI ARTICOLO SULLE PROPRIETA’ DI QUESTI DUE ALIMENTI).
La chef stellata piemontese Mariangela Susigan propone invece come antipasto di Natale un’insalata di radicchio, puntarelle, caprino, noci e melograno. «Tutti i prodotti della terra, inclusi naturalmente la verdura e la frutta, danno a noi chef la possibilità di giocare con sapori spesso dimenticati e di proporre piatti inediti rispetto ai classici natalizi», dice la cuoca. Prodotti notoriamente ricchi di antiossidanti e quindi salutari per il nostro organismo.
Primi piatti: viva i ceci!
Lo chef Piccini propone un primo piatto della tradizione tipica toscana.
«L’immancabile minestra con i ceci», dice. I ceci sono legumi molto energetici
e contengano moltissime sostanze fondamentali per il benessere dell’organismo:
dalle proteine vegetali alle fibre, alla vitamina C e ad alcune vitamine del gruppo B, oltre a minerali e acidi grassi polinsaturi. Considerata la presenza di saponine, alcuni attribuiscono ai ceci proprietà terapeutiche, anche relative al controllo dei livelli di colesterolo e trigliceridi; inoltre sembrerebbe che abbiano proprietà antiacide. Lo chef Susigan propone, invece, tagliolini di rapa, carciofi e guanciale affumicato. In alternativa o in aggiunta zuppa francigena, che deriva da una ricetta medievale, con sorgo, ceci, fave decorticate, fagiolo piattella di Cortereggio Presidio Slow Food, aromatizzata con cumino.
Secondi piatti: carciofi forever!
Per lo chef Piccini per il banchetto di Natale non può mancare come secondo piatto baccalà e carciofi fritti. Ingredienti tipici della tradizione mediterranea, ma che vanno consumati con parsimonia, considerate le modalità di cottura non proprio molto leggere. Nel secondo piatto dello chef Susigan, invece, tradizione e innovazione si sposano: carciofo con zucca mantovana alla brace e radicchio tardivo, servito con agro di barbabietola all’aceto di lampone. Protagoniste, quindi, ancora una volta le verdure. Tuttavia, secondo gli esperti, gli italiani non rinunceranno ai classici cotechino (65%), zampone
(52%) e vitello tonnato (37%).
I dessert
«Possiamo chiudere con i dolci della tradizione, più ricchi: panettone, pandoro o i toscani ricciarelli, panforte o panpepato», dice lo chef Piccini.
Propone qualcosa di meno convenzionale la chef Susigan: «Chiuderei con clementine, yogurt, yuzu e cioccolato bianco». Stando però allo studio del Polli Cooking Lab per il 65% degli italiani panettone e pandoro non perdono il ruolo di dolci per eccellenza delle feste natalizie. Ma aumentano le richieste di dessert a base di frutta (15%).
ITALIANI SEMPRE ATTENTI ALLA TRADIZIONE, MA ANCHE ’ AL BENESSERE
Gli italiani prestano sempre più attenzione ai prodotti che scelgono ed acquistano, in primis nel genere alimentare, dove si sta compiendo una vera rivoluzione. Gli italiani infatti scelgono sempre più prodotti ricchi di sali minerali, calcio e ferro (52%), che aiutano a rinforzare le difese e garantire al nostro organismo un pieno di vitalità e salute. Molto importanti sono ritenuti gli alimenti ricchi di omega 3 e proteine (37%), in particolare il pesce e anche la carne, meglio se bianca. Infine viene dato un peso considerevole agli alimenti ricchi di vitamine (24%). L’azione combinata di vitamine e sali minerali garantisce un elevato potere antiossidante così da proteggere il nostro organismo dai pericolosi radicali liberi.
LA NUTRIZIONISTA: NON RINUNCIATE, LIMITATE LE QUANTITA’
«Il pranzo di Natale può essere l’occasione per capire che non è necessario evitare i cibi che ci piacciono e che nella nostra tradizione richiamano il Natale come il paté, l’insalata russa, datteri, arachidi, panettone o torrone», afferma Francesca Noli, biologa nutrizionista e autrice del libro «Dieta Mindful».
«Dobbiamo semplicemente abituarci ad assaporare bene questi alimenti, con piena consapevolezza, come se li assaggiassimo per la prima volta. Questo ci permetterà - continua - di gustare i nostri cibi preferiti al meglio, senza eccedere troppo nelle quantità».
Per l’esperta, è qualcosa che si può fare tutto l’anno. «L’idea - spiega Noli - è di alzarsi da tavola e sentirsi appagati, ma non gonfi e appesantiti. Questo vale anche nei giorni festivi quando si deve prevedere un menù che comprenda come antipasto un’insalata di carciofi ad esempio, è un’ottima partenza. Sono verdure di stagione, particolarmente ricche di fibra, che vanno masticate e quindi aiutano a raggiungere prima un senso di sazietà. Il branzino cucinato in crosta risulta gradevole al palato, leggero come apporto calorico, molto meno impegnativo dal punto di vista della digeribilità rispetto ad un polpettone o ad un tacchino ripieno».
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