Chi soffre di colon irritabile cerca di capire, ma alcune volte in vano, cosa possa creargli disagio; cibo, temperature ambientale, bevande, questo perchè la succesiva irritabilità porta uno scompenso dell'intero organismo, condizionando ovviamente anche l'umore.
E' bene precisare come questa patologia non possa creare danni permanenti all'intestino come ad esempio l'innesco di neoformazioni.
I sintomi principali di questa patologia sono: crampi addominali, diarrea, costipazione, in alcuni casi può essere definita per i suoi effetti invalidante; limitando di molto la vita sociale. Un aspetto che nel corso degli anni è risultato di fondamentale importanza è quello della gestione alimentare, infatti molte persone tengono sotto controllo i sintomi del colon irritabile grazie ad alcune regole alimentari.
L'alimentazione che viene suggerita dagli esperti, in persone in cui questa patologia è particolarmente rilevante, tanto da portare ad uno stato di sottopeso, è quella di recuperare un adeguato apporto nutrizionale ed ovviamente di peso.
Le fibre idrosolubili in questo tipo di paziente sono fondamentali, questo per aumentare la motilità del colon senza però irritarlo. Il fattore psicologico che induce stress in alcuni casi può essere la chiave di volta, in questo caso l'alimentazione deve essere legata anche agli stati comportamentali del paziente.
Tuttavia nella stragrande maggioranza dei casi clinici la dieta deve essere:
di tipo normocalorica (ipercalorica in caso di sottopeso) con porzioni inferiori al normale costituiti di cinque pasti giornalieri, i piatti devono essere semplici con consumo di verdura cotta (triturata o passata), frutta cotta lontano dai pasti.
Tra gli alimenti da evitare ricordiamo in modo particolare; Pane integrale, pasta integrale, zucchero, caffeina, teina, molluschi, crostacei, spezie, frutta e verdura ricche di fibre indigeribili, legumi interi, carni rosse,liquori (alcool in generale), formaggi stagionati e fermentati, fritture, salse.